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Final Fantasy VII Remake Intergrade, la recensione

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Final Fantasy VII Remake Intergrade, la recensione

In attesa della recensione, siamo qui a raccontarvi le nostre prime impressioni sul nuovo Final Fantasy VII Remake Intergrade, titolo provato in esclusiva su console PS5. “Nuovo”, ovviamente, per modo di dire. Se vi ricordate, già lo scorso anno abbiamo avuto il piacere e l’onore di provare con mano la versione “base”. La nostra esperienza, raccontata con la recensione PS4 di Final Fantasy VII Remake, già ci convinse ampiamente. Il ritorno in grande stile di Cloud e dell’Avalanche, a distanza di oltre 20 anni, è stato un vero tuffo al cuore.

Square Enix, con l’arrivo della nuova generazione di console, non poteva di certo restare con le mani in mano. Questa versione migliorata, però, ha puntato sul lato forte del gioco. Quello, ovviamente, grafico. Per accontentare tutti, gli sviluppatori hanno introdotto due modalità, una che punta alla risoluzione 4K e una ai 60fps. Nessuno, quindi, dovrebbe rimanere scontento. Troviamo le texture generali completamente migliorate, con un una gestione dell’illuminazione e dell’occlusione ambientale da far girare la testa.

FINAL FANTASY VII REMAKE intergrade recensione ps5

Forte della presenza dell’SSD ultraveloce, i caricamenti sono molto rapidi (ma non instantanei, ndr). Il gameplay dialoga con il controller grazie alla presenza del feedback aptico e dei grilletti adattivi. Il loro contributo, per quanto importante, non ci accompagna in tutto il gioco ma solo in determinati momenti. Quelli che Square ha ritenuto utile (e non si è capito sulla base di cosa, ndr).

Dulcis in fundo, oltre alla versione migliorata del gioco, ottenibile gratuitamente se siete in possesso dell’edizione PS4, Square Enix introduce un nuovo personaggio con Final Fantasy VII Remake InterMission. Si tratta di Yuffie Kisaragi, vecchia conoscenza della saga storica. Il contenuto extra, acquistabile separatamente, ci porterà in una missione top-secret con l’obiettivo di recuperare l’Ultimate Materia dai laboratori Shinra.

Insomma, l’attesa c’era e finalmente ci siamo. Non ci resta che raccontarvi le nostre prime impressioni con la nostra recensione (in corso) di Final Fantasy VII Remake Intergrade, titolo giocato in esclusiva su PS5.

Prime impressioni: Midgar è ancora più bella

Il lato artistico dell’ennesimo capolavoro di Square Enix non si discute. Lo avevamo già detto, in verità, con la versione PS4 e si conferma anche questa volta sulla next-gen Sony. Questa nuova edizione punta forte sul fattore grafico, con l’intento di mettere alla prova le potenzialità di PS5. Non abbiamo, però, capito se e come il ray tracing sia stato inserito o meno. L’unica cosa che ci è chiara è che esistono due modalità, Fedeltà 4K e Performance. La prima spinge l’acceleratore sulla risoluzione mantenendo un frame rate di 30fps, la seconda, invece, alza i giri sugli fps, portandoli a 60.

Mettendole a paragone, però, non riusciamo a capire se il ray tracing si attiva o meno. Lo abbiamo provato su un televisore 4K UHD con DisplayHDR 1000, ma non possiamo mettere la mano sul fuoco circa la presenza di questa tecnlogia di rendering. Speriamo che gli sviluppatori intervengano, quanto prima, per definire la questione. Noi, nel mentre, lo stiamo giocando interamente in perfomance mode. Il motivo è molto semplice, visto che i combattimenti a 60 fps sono puro godimento.

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Final Fantasy VII Remake Intergrade dà il meglio di sé nelle strade di Midgar. Dal centro urbano ai bassifondi sembra di (ri)rigiocare per la prima volta a Final Fantasy VII. Per quanto, chi vi scrive, non ama i rifacimenti ed è votato al purismo, è quasi impossibile restare indifferenti al lato artistico del gioco. Non è solo questione di grafica, ma è il contesto ad essere unico nel suo genere.

La nostra attenzione, calamitata verso il lato grafico, non riuscita ancora a cogliere, al meglio, i miglioramenti al gameplay. La presenza del feedback aptico si fa sentire ma non sta facendo la differenza al momento. Non troviamo, in questo senso, un vero e proprio punto di rottura con la versione PS4. Non lo vediamo un grande difetto, anche se qualcosina di più si poteva fare. Il trigger adattivo poteva essere tranquillamente utilizzato in combattimento per selezionare le due tipologie di attacco, giusto per fare un piccolo esempio.

Contesto di gioco: una scintilla da cogliere

Probabilmente siamo monotoni, e vi chiediamo scusa in anticipo. Ma prima di lasciarci con le nostre prime impressioni di Final Fantasy VII Remake Intergrade, con la recensione in corso d’opera, vogliamo evidenziare una piccola feature inserita che prende il nome di photo mode. Come ben sapete, il lato debole dello scrivente è proprio questo. Ci siamo portati a casa, in meno di 2 ore effettive di gioco, la bellezza di circa un centinaio di photo.

La modalità fotografica, inserita all’interno di questa versione migliorata, riesce a catturare tutti gli upgrade effettuati. Fermando l’istante, la scena è in grado di descrivere il momento nei minimi dettagli. Anche la semplice scintilla, non distinguibile nitidamente in sede di combattimento, diventa un elemento da dieci e lode.

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In pochi la utilizzeranno, anche perché ad uso e consumi delle cd. “nicchie” di appassionati. Nicchia che ha bisogno sempre di nuovi appassionati. Provate a cristallizzare alcuni istanti di questa versione dedicata alla next-gen, giusto per cogliere al meglio il grande lavoro artistico di Square Enix. Lo abbiamo fatto solo superficialmente lo scorso anno, visto e considerato che questa feature è stata introdotta appositamente in questa occasione. Non utilizzarla è un vero peccato.

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Lato multimediale: la next gen si vede

Square Enix punta tutto sulla grafica. Il colpo d’occhio è eccezionale, e migliora quando dagli spazi chiusi si passa da quelli aperti. Merito della gestione delle luci, con i modelli delle texture che non sembrano migliorati tantissimo rispetto all’edizione PS4 Pro. Il tutto sembra più bello, o meglio, più luminoso. Ma in tutto questo c’entra qualcosa il ray tracing?

Ad oggi non ne abbiamo ancora la certezza della sua presenza o meno. Le due modalità, performance e grafica, lavorano sulla qualità in generale, con una profondita di campo migliorata e un framerate che passa da 60 a 30 fps. Le luci, i riflessi e l’occlusione ambientale non sembrano beneficiare o meno di questa scelta. Tutto questo ci porta a pensare che il ray tracing non sia contemplato in Final Fantasy VII Remake Intergrade. A dirvela tutta non ne sentiamo il bisogno. Graficamente è perfetto.

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La promessa di Yoshinori Kitase, il producer di questo remake, è stata mantenuta. Al lancio della versione dedicata alla nuova PS5 aveva dichiarato che la qualità del gioco sarebbe stata simile a quella di una produzione Hollywoodiana. Beh, tutto vero. Le varie ambientazioni sembrano più vive, più vere. I bassifondi di Midgar parlano da soli, con la città che merita di essere vissuta in ogni suo vicolo.

Ebbene sì, Final Fantasy VII Remake Intergrade, in un certo modo, ti invita ad esplorare strade e vicoli, in cerca di qualcosa e qualcuno. Sebbene la componente action, come vedremo in seguito, sia rimasta a secco di migliorie, quella grafica, invece, ci ha guadagnato moltissimo. Un remake di un remake, insomma, un giro di parole da far girare la testa.

Gameplay: scusate ma il DualSense?!

Square Enix ha puntato tutto sulla grafica, e questo lo abbiamo capito, dimenticandosi che esiste un controller di nuova generazione che si chiama DualSense. Final Fantasy VII Remake Intergrade, si ricorda della sua presenza solo in alcune occasioni, come ad esempio la folle corsa in moto contro quelli della Shinra. Il feedback aptico lancia dei timidi segnali nel corso delle battaglie, creando una notevole distanza tra noi e il gioco.

La svolta action della saga aveva, in un certo modo, preparato il terreno per vivere al meglio alcuni momenti di gioco. Il trigger adattivo, giusto per dirne una, poteva essere utilizzato per le due tipologie di attacco invece di premere il triangolo tutte le sante volte. È giusto un esempio, utile per far capire come le attenzioni degli sviluppatori hanno puntato altrove.

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Lo capiamo, ma fino a un certo punto. Con la nuova generazione siamo diventati molto più esigenti. Immaginiamo che la stessa cosa sia capitata anche a voi. Le potenzialità del DualSense, in chiave immersione, vanno tutte sfruttate. Un titolo come Final Fantasy VII Remake Intergrade era perfetto in questo senso, viste le numerose e intense battaglie presenti nel corso dell’avventura.

Questa nuova versione, però, porta con sé una vecchia conoscenza, se siete dei veterani della saga. Stiamo parlando del giovane ninja Yuffie Kisaragi che torna in questo capitolo con il DLC Intermission. Il contenuto extra è acquistabile separatamente se avete fatto l’upgrade della versione PS4. In questa missione dobbiamo infiltrarci nei laboratori Shinra per sottrarre l’Ultimate Materia. Ma stiamo forse parlando dell’Ultima Weapon?! Non vi resta che scoprirlo.