Sleeping Dogs: Definitive Edition, la mala si rifà il trucco

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Sleeping Dogs è un action open world in terza persona del 2012. L’ambientazione è la Hong Kong dei giorni nostri, dipinta con le tonalità tipiche del cinema gangster orientale. Questo scenario poco idilliaco ospita una vicenda à la guardie e ladri che mette il giocatore nei panni di Wei Shen, poliziotto sotto copertura tornato da poco dagli States per immergersi nel mare di guai che lo aspetta in patria. Nel corso del gioco gli obiettivi “legali” e quelli criminali si intrecceranno in una spirale di violenza sempre in bilico tra indagine spregiudicata e vendetta personale, fino al dolorosissimo (almeno dal punto di vista traumatologico) finale.

Il gioco uscì per PS3, xBox, 360 e PC, vantando un pregevole sistema di combattimento corpo a corpo (qualcosa di simile al free flow degli ultimi Batman) e un aspetto particolarmente gradevole, soprattutto su quest’ultima piattaforma. La settimana scorsa è uscito per PS4, Xbox One e PC Sleeping Dogs: Definitive Edition: United Front e Square Enix sono tornate al lavoro sul loro titolo per sfruttare le possibilità  della next-gen. Come largamente anticipato, gli sforzi maggiori sono stati investiti nella grafica, in particolare in termini di densità scenografica. La Definitive Edition costa 29€ per PC e il doppio per console, e comprende tutti i DLC, dalle campagne aggiuntive ai cappelli. In questi tempi densi di remake e reboot, vediamo pregi e difetti di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition, e se in ultima analisi vale l’acquisto.

Casa, dolce casa...
Casa, dolce casa…

 Ultimissima premessa: chi scrive ha giocato e apprezzato molto lo Sleeping Dogs originale. Lo stile narrativo cinematografico e le sequenze d’azione, quasi arcade nell’impostazione, sono incastonate armonicamente nella tipica struttura open world (esplorazione, missioni secondarie e attività ricreative), lo stesso si dica per le sessioni di guida, decisamente sopra le righe ma comunque divertenti. Quanto all’edizione definitiva, si può definire un remake riuscito. Certo, si tratta di un restyling successivo di soli due anni, niente a che vedere con imprese titaniche come la riproposizione in HD dei primi Silent Hill o Serious Sam, ma anche degli Halo Anniversary, per non andare troppo indietro nel tempo. Ciononostante il gioco è stato letteralmente tirato a lucido. Uno dei punti di forza di Sleeping Dogs è sempre stato l’effetto bagnato: già nella versione 2012 si potevano ammirare i tipici neon della metropoli cinese riflettersi realisticamente su strade e veicoli durante i frequenti acquazzoni. Effetti del genere sono stati potenziati, insieme a un antialiasing dispendioso in termini di risorse quanto efficace nel suo impiego, il tutto senza intaccare il frame rate; una rarità di questi tempi.

Ok che sono "quello nuovo" nella gang, ma farmi trasportare le casse dei polli mi sembra eccessivo.
Ok che sono “quello nuovo” nella gang, ma farmi trasportare le gabbie dei polli mi sembra eccessivo.

Altro piatto forte di Sleeping Dogs: Definitive Edition (un ménu sostanzioso, dobbiamo riconoscerglielo) Sono le texture. L’opzione per le texture ad alta definizione è stata giustamente rimossa dalle impostazioni grafiche, e i nostri fisicatissimi amici non sono mai sembrati così reali. I gangster sfoggiano abiti, tatuaggi e traumi sanguinolenti davvero belli, mentre non si può dire lo stesso per i pedoni, poliziotti inclusi. L’opera di miglioramento grafico ha investito anche loro, la maggioranza silenziosa della città, ma lasciandoli invariabilmente un gradino al di sotto dei protagonisti dell’azione in termini di definizione. Il sangue merita un discorso a parte. Se avete apprezzato il plasma scurissimo e tarantiniano del gioco originario potreste storcere il naso: il nuovo sangue è sì più definito, e in ultima analisi distribuito più realisticamente, ma possiede almeno due criticità. In primo luogo il colore: un rosso di dubbio effetto e poco attendibile, soprattutto data la persistenza dello stesso. In Sleeping Dogs, e moltissimi giochi dovrebbero prendere esempio, le macchie di sangue rimangono sui personaggi a coagulare. Lo stesso Wei Shen dovrà cambiarsi d’abito, o ricaricare la barra dell’energia (come in GTA, esistono due modi…) per togliersele di dosso, e non serve essere dei serial killer per sapere che il sangue incrostato sui vestiti NON HA quel colore. In secondo luogo, il nuovo sangue è sensibilmente ridotto rispetto al primo. Quando abbiamo scomodato Quentin, lo abbiamo fatto perché l’emorragia eccessiva era una cifra stilistica di Sleeping Dogs, che ahimé viene a perdersi con il remastering.

Vaglielo a spiegare... I filmati, complice una regia accattivante, sono da non perdere.
Vaglielo a spiegare… I filmati, complice una regia accattivante, sono da non perdere.

La feature più strombazzata di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition è l’aumento della già citata densità scenografica. Qui il remastering riesce in tutto e per tutto. Le zone pedonali sono davvero sovraffollate, e come in Assassin’s Creed dovremo schivare ogni singolo passante se non vorremo inciampare. Anche le strade sono molto più popolose, ma l’incremento quantitativo non riguarda solo i png. Ogni angolo della mappa è stato riarredato con una moltitudine di oggetti “di scena”, ma c’è di più: la grande maggioranza di questi oggetti può essere usata come arma. Parlo, ovviamente, delle uccisioni contestuali (possiamo gettarli nel bidone, cambiargli i connotati con le ventole dei palazzi, friggerli sul quadro elettrico e molto altro ancora), ma anche della semplice reattività dell’ambiente. Se proietteremo un nemico, questo interagirà realisticamente con gli oggetti circostanti, frantumando una cassa di bottiglie o spaccando un pavimento particolarmente fragile. Personalmente trovo questo aspetto il più azzeccato di Sleeping Dogs: Definitive Edition. La fisica del mondo di gioco, già buona, è stata migliorata, sempre nell’ottica di restituire al giocatore l’esperienza a un tempo più cinematografica e più ludica possibile.

Il mercato notturno vende di tutto, dai ravioli di carne ai materassi (non sto scherzando, andate a controllare).
Il mercato notturno vende di tutto, dai ravioli di carne ai materassi (non sto scherzando, andate a controllare).

Poche ma buone le premesse e le finalità di questo Sleeping Dogs: Definitive Edition. La città è più viva e più bella che mai, eccezion fatta per qualche dettaglio più o meno secondario: accorgimenti che sarebbero imprescindibili in un gioco della generazione corrente ma che forse non è del tutto lecito pretendere qui. Vale la pena notare che, splatter a parte, il gioco non è stato snaturato in nulla, e che il prezzo lo rende un must-have su PC, soprattutto se si considera la varietà e la quantità dei dlc inclusi. Per altro, Steam applica uno sconto a chi già possegga Sleeping Dogs. Consiglio Sleeping Dogs: Definitive Edition a tutti gli amanti dell’azione open world o delle arti marziali, con la riserva di chi il gioco l’ha già giocato, magari su console, e magari si è comprato tutti i DLC. Da ultimo, si raccomanda agli utenti PC una configurazione particolarmente potente, pena un’esperienza di gioco molto inferiore a quella originale.

Francesco Vecchi
Filosofo dell'arte e gamer, anche contemporaneamente.

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