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Destiny 2: la nostra recensione

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Destiny 2: la nostra recensione

Esattamente tre anni fa Bungie presentava Destiny, il suo primo grande progetto dopo essersi separata da Microsoft nel 2007. L’attesa e le aspettative non potevano essere che altissime, si trattava di una grossa discontinuità dopo la fortunatissima saga di HALO che li aveva resi famosi. Il nuovo videogioco sviluppato solo per Console era uno sparatutto fantascientifico in prima persona (First-Person Shooter) ma anche un Multiplayer online. Il tutto si svolgeva in un mondo online condiviso con elementi di gioco di ruolo ed in cui si potevano affrontare sia scontri giocatore vs giocatore (PvP) che giocatore vs ambiente (PvE). Insomma, un mondo sempre connesso dove, c’era sì una campagna single-player, ma la componente Multiplayer la faceva da padrone.

Destiny non era esattamente classificabile, ed anche per questa ragione le recensioni non furono tutte allineate. Mediamente furono positive ma, le diverse anime del gameplay contenute nel videogioco, riuscirono a scontentare un po’ tutti a seconda di quella che il recensore privilegiava o riteneva con lacune. Di certo la critica più condivisa fu l’assenza di un forte e omogeneo comparto narrativo, in parte dovuto ad una trama molto frammentata e complessa.

Oggi sono passati tre anni da quel lancio, a cui sono seguite quattro espansioni (DLC) che hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione su Destiny e a non far diminuire drasticamente il numero di giocatori online. Anticipato da un breve periodo di Beta Multiplayer aperta a tutti, finalmente Bungie rilascia Destiny 2 e da subito si capisce che sembra voler correggere alcuni errori dell’originale. Se il primo Destiny non aveva praticamente alcuna trama, questo sequel gioca subito una carta di discontinuità narrativa per creare una nuova campagna progettata decisamente meglio. La Torre dell’Avanguardia, crocevia dei Guardiani che guidati dalla Luce combattono per salvare il mondo, viene distrutta dai Cabal guidati da Dominus Ghaul il cui obiettivo è togliere loro la Luce per darla al proprio popolo. Questo azzererà completamente i poteri dei Guardiani che dovranno via via recuperarli e riorganizzarsi tra loro per contrattaccare i nemici. Per far ciò dovremo visitare nuovi mondi e se, da un lato, l’impianto narrativo attraverso il quale cominceremo a recuperare i nostri poteri è simile al primo episodio, dall’altro, è decisamente strutturato meglio, raccordando con senso le diverse missioni che ci porteranno a visitare i nuovi pianeti. Non solo, questa nuova trama utilizza spesso delle Cutscenes per rendere la storia più lineare e chiara, ricordando per molti versi il lavoro che Bungie fece con Halo.

Destiny 2 – Bungie non stravolge il gioco: una mossa vincente!

Destiny 2 recensioneCome dicevo, i pianeti e le varie locations, anche se sono molto simili a quelle del primo gioco, sono tutte nuove e graficamente disegnate splendidamente. Le novità introdotte immediatamente riscontrabili sono nelle tre Classi a disposizione (Cacciatore, Stregone e Titano) che ora hanno ciascuna tre Sottoclassi. Anche le Armi ed i Poteri hanno avuto un’evoluzione. Le tre armi con cui affrontiamo gli scontri sono suddivise in Cinetiche, Energetiche e Distruttive, a seconda della tipologia di danno che recano. Ma ora in Destiny 2 siamo liberi di utilizzare la stessa arma, per esempio una Pistola Cannone, sia come arma Cinetica che come Energetica. I Poteri ora possono essere di due Classi, ciascuna delle quali contiene dei potenziamenti che si sbloccano salendo di livello. Purtroppo per quanto riguarda i cambiamenti non possiamo dire altrettanto dei Nemici e della loro Intelligenza Artificiale. Infatti ritroviamo i già noti Cabal, Vex, Corrotti, Caduti e Alveare; alcuni con leggerissime modifiche estetiche ma, aimè, con ancora un IA non brillantissima. Insomma, se tanto mi dà tanto, c’è da aspettarsi che nelle prossime espansioni (DLC) appaiono nuovi nemici e ritornino i vecchi pianeti.

Ma il modo in cui i mondi lavorano tra loro rappresenta il cambiamento più sostanziale e positivo di Destiny 2. Ogni pianeta è pieno di attività come Missioni Secondarie, Sfide e Eventi Pubblici co-op, tutte giocabili in maniera diretta e molte delle quali attivabili senza andare in Orbita per transitare dal menu di Navigazione. Certo, le meccaniche sono a volte ripetitive come nel primo episodio, ma sono decisamente migliorate e adesso persino le zone di Pattuglia sembrano più vive e interessanti. Come ci aspettavamo, le Esperienze multi giocatore che via via Bungie renderà disponibili sono il compartimento che darà più soddisfazione, soprattutto se si saranno raggiunti livelli di Luce molto alti o si apparterà ad un Clan online ben coeso.

Una nota decisamente negativa deve purtroppo esser citata perché molti giocatori, sia nella fase test della Beta, ma soprattutto adesso con il gioco rilasciato stanno avendo grossi problemi di connessione da imputare al lavoro non perfetto degli sviluppatori. E’ vero che si trovano in rete molti consigli su come sistemare la cosa ma, da un lato, non è detto che gli utenti siano tecnicamente preparati e dall’altro che siano disponibili a perder tempo per far funzionare un gioco che hanno comperato come funzionante.

Destiny 2 non è ancora probabilmente l’esperienza totalizzante che ogni giocatore di FPS si immagina; tutto ciò che nel primo episodio abbiamo o amato o odiato è stato rimosso o migliorato ed il risultato è un gioco fluido e di gran impatto visivo. In altre parole, Bungie è riuscita a migliorare il suo gioco senza stravolgerlo, mantenendo la continuità concettuale del suo Multiplayer e migliorando l’esperienza della campagna Single-Player per tutti i giocatori occasionali che non hanno amici online ma che amano uno shooter ben fatto.

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