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Star Wars Jedi: Fallen Order, la recensione per PS4

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Star Wars Jedi: Fallen Order, la recensione per PS4

Ed eccoci arrivati alla recensione di Star Wars Jedi: Fallen Order, titolo provato su console PS4. Electronic Arts e Respawn Entertainment sfornano un videogioco molto divertente ma che attinge da territori già esplorati. In questo nuova iterazione della saga videoludica dedicata a Guerre Stellari, troviamo l’esaltazione delle sequenze cinematiche della serie Uncharted, le acrobazione di Prince of Persia e uno stile di combattimento di matrice Soul’s like. Attingere non significa copiare ma ispirarsi, coglierne la bellezza e calarla in un contesto di gioco fortemente collegato al cinema.

Il risultato finale è un buon prodotto, che sa divertire e intrattenere ma non stupire. L’intelligenza di Star Wars Jedi: Fallen Order è quella di aprirsi anche a un pubblico che non è avvezzo alle avventure di Obi Wan Kenobi & C. È sicuramente collegato al continuum cinematografico della saga e vi sono moltissimi riferimenti ai vari film della saga ma il tutto è sempre spiegato molto bene. Questo è sicuramene un grande punto a favore per questo titolo. Per il resto non vogliamo dilungarci e annoiarvi oltre. Noi amiamo sempre le premesse ma questa volta non vediamo l’ora di roccantarvi la nostra esperienza di gioco. Vi lasciamo quindi alla recensione di Star Wars Jedi: Fallen Order titolo, vi ricordiamo, testato su console PS4.

Cosa succede dopo l’Ordine 66?

In questa prima parte della nostra recensione per PS4 di Star Wars Jedi: Fallen Order, introduciamo il contesto storico degli eventi di gioco. Ormai l’ordine dei Cavalieri Jedi è caduto. Per anni hanno difeso la giustizia e la pace ma alla fine l’oscurità ha vinto.

Per oltre mille generazioni, i Cavalieri Jedi sono stati i guardiani di pace e giustizia nella Vecchia Repubblica. Prima dell’oscurantismo. Prima dell’Impero.” – Obi-Wan Kenobi

Ma da dove parte l’inizio della fine? Durante le guerre dei cloni, due valorosi cavalieri Jedi, i famosi Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker, guidarono intere legioni di cloni soldato. La galassia era inesorabilmente divisa da una furiosa guerra interstellare. La situazione era critica e il grande Grande Esercito della Repubblica era a corto di Comandanti. I padawan, apprendisti Jedi in fase di addestramento, furono reclutati messi a capo di eserciti, rispondendo agli ordini dei Cavalieri e dei Maestri. Andando contro ogni credo dei Jedi, i metodi pacifisti diventarono un lontano ricordo di un tempo passato. La guerra stava cambiando tutto, e tutti.

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In questo clima di tensione, sul campo di battaglia e nei salotti stellari dei politici, Darth Sidious, un malvagio Signore dei Sith, salì al potere. Assumendo le vesti di Sheev Palpatine, diventò Cancelliere della Repubblica. Grazie alle sue abili e perfide doti di manipolatore, riuscì a muovere gli schieramenti in guerra a proprio piacimento, pilotando gli eventi seguendo un piano ben congegnato. Darth Sidious era pronto per dominare l’intera galassia.

“Un giovane Jedi di nome Darth Vader, che era stato mio allievo finché non si volse al male, aiutò l’Impero a dare la caccia ai Cavalieri Jedi e a distruggerli.” – Obi-Wan Kenobi

Mace Windu, con l’ausilio di un piccolo gruppo di Cavalieri Jedi, riuscì a scoprirre i malvagi piani del Cancelliere. Nel tentativo di contrastarlo e sconfiggerlo una volta per tutte, iniziò un combattimento senza esclusioni di colpi. Purtroppo il suo tentativo fu vano e Darth Sidius, grazie all’aiuto di Anakin Skywalker, lo sconfisse. Il giovane Skywalker si incamminava verso il suo percorso nell’oscurità, un cammino che lo avrebbe trasformato in Darth Vader.

Onde evitare episodi analoghi, il malvagio Cancelliere della Repubblica emanò l’Ordine 66. Questo altri non era che un protocollo segreto, immagazzinato nei chip della corteccia neurale dei cloni soldato, che aveva il preciso scopo di eliminare tutti i Jedi. Una volta impartito l’Ordine 66, i cloni soldato cominciarono a sterminare tutti i Jedi presenti sulla galassia. Il nascente Darth Vader, responsabile dell’esecuzione di tale ordine, marciò all’interno del tempio dei Jedi, eliminandone tutti gli occupanti.

Il senato era nelle mani dei Sith. Darth Sidius aveva ormai la strada spianata e diventò così Imperatore del Primo Impero Galattico. Ma la speranza viaggia nell’universo e gli ultimi cavalieri Jedi, si nascosero nei vari pianeti dell’universo. Ed è cosi che inizia la nostra storia, la storia del giovane Padawan Cal Kestis.

Nathan Drake? Il principe Dastan? No, sono solo Cal Kestis

Proseguiamo con la nostra recensione per PS4 di Star Wars Jedi: Fallen Order, dando uno sguardo al gameplay. Lo abbiamo già anticipato nella nostra premessa e adesso vi spieghiamo le motivazioni alla base delle nostre parole. Il gameplay di Star Wars Jedi: Fallen Order può essere suddiviso in 3 fasi principali: azioni cinematiche, esplorazione e combattimento.

Per capire questi 3 aspetti principali vi bastano i primi dieci minuti di gioco. Spettacolari, sia a livello di immersione che di divertimento. Il tutorial di gioco avviene sul campo e mentre gli eventi accadono voi cominciate a entrare in contatto con la forza…del gameplay. Rapidi avvenimenti scanditi da sequenze cinematiche e folli acrobazie, intervallati da qualche combattimento, vi introducono il menù di questo di nuovo titolo.

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Le sequenze cinematiche sono ben realizzate. La scena del treno interstellare ricorda moltissimo quella di Uncharted 2: Il covo dei ladri, solo che invece di rischiare di cadere in un precipizio correte il rischio di essere inceneriti per colpa dei soldati imperiali. I paragoni con l’IP di Naughty Dog sono tanti. Oltre che nello stile delle sequenze cinematiche anche i movimenti di Cal Kestis ricordano molto quelli di Nathan Drake.

Cal si arrampica, oscilla su una corda, resta sospeso su una ringhiera proprio come il famoso ladro archeologo. Nonostante queste somiglianze il livello di immersività è buono e a volte sembra di essere dentro uno dei film di George Lucas.

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Ovviamente oltre a essere (quasi) spettatori dovrete anche guadagnarvi la pagnotta. Più che guadagnarvi, verrebbe quasi da dire cercarvela. Questo termine non è casuale. La componente esplorativa è forse quella che maggiormente caratterizza il gameplay di Star Wars Jedi: Fallen Order. L’architettura principale del gioco si basa sull’esplorazione di pianeti finalizzata alla ricerca di informazioni sui Cavalieri Jedi ancora in vita. Attenzione però, non è un’open-world, anche se lo può sembrare.

Colpa e merito di una realizzazione grafica eccezionale. Respawn Entertainment riesce a tirare fuori tutta la potenza dell’Unreal Engine. Il livello di profondità di visuale e la cura dei dettagli grafici sono, senza alcuna ombra di dubbio, tra i migliori di questa generazione di console. I fondali si incastrano perfettamente con lo stage di gioco creando l’illusione di un mondo open world.

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La mappa giocabile è ampia. Nascosti, vi sono un’infinita di strade e scorciatoie percorribili, anche se alla fine è facile incappare nei cosiddetti “muri invisibili”, creati dai precipizi e crepacci che delimitano l’area di gioco. Per non perdervi (anche se è veramente difficile incorrere in questa problematica) corre in vostro ausilio BD-1. Il simpatico robot, oltre che indicarvi i punti di interesse, fornisce al giovane Padawan una mappa dell’area in 3 dimensioni.

Questa, oltre a indicarvi la strada da seguire, vi fa capire in anticipo quali saranno le aree esplorabili e quali invece sono off-limits. Attenzione però niente rimane immutabile. I pianeti sono ri-esplorabili per cui, una volta raggiunto un livello di abilità adeguato, potrete ritornare su un pianeta e aprire una strada o un passaggio precluso in precedenza. Trovata geniale che vi stimolerà a progredire nel gioco e a fare crescere il giovane Cal.

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Abbiamo parlato delle sequenze di azione, di quelle esplorative e adesso è il turno di analizzare quelle di combattimento. Lo schema di comandi eredita un’impostazione del genere soul’s like. Il quadrato serve da attacco base e il triangolo funziona da colpo potente, disgiunti tra loro senza possibilità di concatenare combo. Sinceramente, abituati alla spettacolarità dei movimenti dei cavalieri Jedi, avremmo preferito un approccio più arcade. Ovviamente questa è solo una nostra personalissima considerazione.

Oltre ad attaccare dovrete, anche, sapervi difendere. La difesa in Star Wars Jedi: Fallen Order, altra trovata geniale degli sviluppatori, non è solo passiva ed è soggetta a esaurimento. Quando i soldati imperiali vi spareranno, premendo L1 con un giusto tempismo, sarete in grado di rispedire il colpo al mittente. Il tempismo funziona anche con gli attacchi corpo a corpo, fornendo un vantaggio nel successivo vostro contrattacco.

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La logica di grinding presente in Star Wars Jedi: Fallen Order è simile a quelle viste in precedenza con altre tipologie di giochi. La presenza della classica “ruota delle abilità”, implementata con punti abilità guadagnati sul campo, non rappresenta nulla di nuovo sul mercato. Con il progredire della storia, quasi automaticamente, guadagnerete dei punti da spendere nello sviluppo del vostro personaggio.

Cal Kestis diventerà più abile nel combattimento, più agile nei movimenti e svilupperà la forza, sia nel senso stretto del termine che in quello prettamente “starwarsiano”.

Cal Kestis come Luke Skywalker?

Concludiamo la nostra recensione per PS4 di Star Wars Jedi: Fallen Order con una nostra breve considerazione personale, paragonando i videogiochi e film di Star Wars. Come vi abbiamo anticipato nella parte dedicata al contesto storico degli avvenimenti di gioco, questo nuovo videogioco di Electronic Arts e Respawn Entertainment si piazza in un preciso continuum storico rispetto agli eventi narrati nella famosa saga cinematografica di Star Wars.

In particolare, le avventure di Cal Kestis si collocano dopo gli eventi narrati in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Dopo l’emanazione dell’Ordine 66, tutti i Jedi rimasti si sono rifugiati dove potevano. Le avventure di Luke Skywaker, narrate in Guerre Stellari, l’episodio IV nella cronologia cinematografica, raccontano la prosecuzione degli eventi narrati dopo l’avvento dell’impero. La stessa cosa la fa anche Star Wars Jedi: Fallen Order creando un qualcosa di estremamente innovativo in campo videoludico.

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Un videogioco che racconta la prosecuzione degli eventi cinematografici e non solamente liberamente ispirato. Non si tratta di avere la licenza ufficiale “Star Wars” ma è qualcosa di più complesso e ambizioso. Quest’anno, ha provato nello stesso intento anche Terminator: Resistance, ma il risultato finale non è stato dei migliori. Le intenzioni erano buone ma la resa finale non è stata il massimo.

Electronic Arts e Respawn Entertainment riescono, invece, a raccontare una storia nuova, figlia del continuum temporale degli eventi cinematografici, quasi come se fosse un nuovo film, introducendo un nuovo personaggio. Cal Kestis come Luke Skywalker? Non vogliamo osare tanto, ma il paragone diverte e intriga allo stesso tempo.

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Vi vogliamo solo far notare una cosa. Il titolo di questo videogioco è Star Wars Jedi: Fallen Order se fate attenzione Fallen Order altro non è che un episodio di una nuova saga videoludica denominata Star Wars Jedi. Che sia l’inizio di una nuova serie di videogiochi dedicata alla serie di Guerre Stellari?

Probabile, ma nel mentre fantastichiamo su un probabile e ipotetico incontro tra il giovane Cal Kestis e il famoso Luke Skywalker. Magari non è cosi, poi, molto lontano.

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Cala il sipario sulla nostra recensione per PS4 di Star Wars Jedi: Fallen Order. È un titolo che ci sentiamo di consigliare a tutti, fan e non della saga. Le sequenze d’azione non mancano e sanno divertire. La storia raccontata non è banale anzi fornisce anche degli spunti interessantii circa l’universo di Star Wars. Sicuramente non è qualcosa di innovativo e originale. Le contaminazioni e le ispirazioni sono tante. Nonostante questo però non si scade nel scopiazzamento e il tutto è reinterpretato con intelligenza. Che la forza sia con voi.

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