Boulevard Voltaire, il paradiso del retrogaming nel cuore di Parigi

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La recente uscita delle nuove console firmate Sony e Microsoft ha – per ovvi motivi – monopolizzato l’attenzione del pubblico e l’informazione dei media. Delle nuove macchine da gioco conosciamo praticamente ogni dettaglio tecnico, ogni giorno è un susseguirsi di notizie, analisi comparative, annunci di nuove uscite e recensioni dettagliate dei nuovi giochi next-gen. Nella storia dei videogiochi però c’è stata un’epoca in cui PlayStation e Xbox neppure esistevano. Ps4 è la quarta evoluzione della casa giapponese e Xbox One solo la terza del colosso americano, insieme rappresentano l’ottava generazione assoluta di console; prima di loro vi è un universo di ricordi, prodotti e giochi dall’aura ormai epica che vive nel cuore di molti videogiocatori nati negli anni 60, 70 e 80. Per conoscere la prima generazione di console casalinghe create per il puro gaming bisogna tornare indietro nel tempo fra il 1972 e il 1977, con l’avvento dei Magnavox Odyssey e il Coleco Telstar. Eroe di questa era il gioco Pong, della neonata Atari e del suo fondatore Nolan Bushnell. Si trattava di macchine assolutamente rudimentali, pensare che il Magnavox Odyssey aveva dei giochi precaricati e usava le cartucce solo per selezionarli, eppure riuscivano a divertire con poche linee monocromatiche in movimento.

SONY DSCFra il 1977 e il 1978 la stessa Atari, sinora ammiraglia dei prodotti arcade da sala giochi, irrompe nel mercato dell’home entertainment con lo storico Atari 2600, inaugurando di fatto la seconda generazione. Subito dopo ecco la ColecoVision, l’Intellivision e il primissimo modello Sega, l’SG-1000, disponibile solo per il mercato asiatico. Stiamo parlando di primordiali esperimenti di hardware a 8-bit, con le prime cartucce con capacità di memoria e giochi caricati al loro interno. Questa seconda era può essere riassunta con le parole Pac-Man, best seller colossale capace di vendere all’epoca 7 milioni di copie, ma anche E.T. L’Extraterrestre e la conseguente crisi dell’industria videoludica. Con il pubblico che diventa sempre più esigente e le console che escono come funghi in autunno, molte aziende nel corso degli anni ottanta sono costrette a chiudere completamente i battenti. La svolta epocale arriva solo nel 1985, una piccola compagnia giapponese chiamata Nintendo TM_WiiUVC_SuperMarioBros3sgancia la sua bomba nucleare sul mercato videoludico, donando nuovo lustro al settore e segnando una tappa fondamentale della nostra storia contemporanea: arriva il Nintendo Entertainment System, anche conosciuto come NES. Giochi come Super Mario Bros. (40 milioni di unità vendute), Super Mario Bros. 3 (18 milioni), Castelvania, The Legend of Zelda, Metroid, Final Fantasy risollevano il mercato e inaugurano la fortunata terza generazione. Secondo al NES soltanto il Master System della SEGA, anch’essa azienda giapponese che insieme a Nintendo è destinata a dominare il settore casalingo fino all’intromissione prepotente di Sony. Anche la quarta generazione segna una tappa cruciale, è tempo dei 16 bit e dell’intrattenimento portatile.

Nintendo e Sega immettono sul mercato casalingo (fra il 1989 e il 1990) rispettivamente il Super Nintendo e il Sega Meda Drive, e inaugurano il settore mobile creando il Game Boy e il Game Gear. Sono i tempi di Super Mario World, Final Fantasy IV, V e VI, Sonic il porcospino, Super Mario Kart, Street Fighter II, Tetris. Il settore ha ormai preso il volo, e inarrestabile arriva alla quinta generazione di console caratterizzata dai primi giochi tridimensionali (è ormai il 1995): è il momento del Nintendo 64, del SEGA Saturn e soprattutto della prima Playstation (che vende più di 100 milioni di esemplari). streetfighterEsclusa Nintendo, si abbandonano le cartucce per i più capaci CD-ROM, i controller si evolvono e fra i giochi fanno storia Super Mario 64, Virtua Fighter 2, il primo epocale Gran Turismo. Arriviamo all’anno 2000, la Playstation diventa Ps2 (probabilmente la migliore macchina degli ultimi 20 anni, se si bada alla versatilità e al parco giochi disponibile), SEGA presenta il Dreamcast, Nintendo il GameCube e Microsoft – nel 2002 – crea la sua prima gigantesca Xbox. Ad esclusione della lungimirante Sony, è l’era dei controller enormi e malformati; fra i giochi dominano i Grand Theft Auto finalmente tridimensionali, gli Halo e Super Smash Bros. Melee. È l’era in cui Sony e Microsoft ingranano una marcia superiore alla concorrenza, Nintendo viene ridimensionata e SEGA relegata al solo mercato arcade, il Dreamcast sarà infatti l’ultima console della storica casa giapponese. La settima generazione è storia ancora attuale, Ps3, Xbox 360 e la Wii di Nintendo che, schiacciata dai rivali, punta tutto sui controller sensibili al movimento prima del Kinect e del PlayStation Move. La casa giapponese madre di Super Mario regna incontrastata soltanto sul fronte mobile, dove DS e 3DS la fanno da padrona anche grazie alla mancanza di una vera concorrenza.

Tutte le parole scritte sinora sembrano ricordare con nostalgia un mondo ormai passato, relegato nei più profondi ricordi, la verità però è che a Parigi esiste una strada in cui il tempo si è assolutamente cristallizzato, un’isola felice in cui respirare il profumo della propria infanzia e tornare immediatamente bambini e ragazzi. Non un triste museo in cui osservare vecchie glorie attraverso una teca ma decine di negozi uno accanto all’altro, nei quali vedere vecchie console ancora all’opera e sentirle ruggire, provarle con mano e all’occorrenza acquistarle. Parliamo di Boulevard Voltaire, fra Place de la République e la fermata della metro Oberkampfboulevard voltaire retrogamingStock Games, Hobby-One, Square Games, l’enorme Maxxi-Games, Trader Games, Tronix, Power Cash, Sat.Elite Videogames, Level Up, sono solo alcuni dei nomi che potete incontrare passeggiando lungo il viale, all’interno di ogni locale intere librerie di videogames d’annata suddivise per console e marca. Dal NES al GameCube, dal Master System al Dreamcast, passando ovviamente per le più recenti PlayStation, Xbox e tutte le console portatili Nintendo e SEGA. La maggior parte del materiale è ovviamente usata, di seconda o terza o mano, ma testata e perfettamente funzionante; le cartucce più abbordabili, fra i 5 e i 50 euro, si possono tranquillamente trovare nude e crude senza scatole e custodie, chi ha invece budget decisamente elevati può guardare senza vergogna giochi ancora perfettamente confezionati, edizioni speciali, regionali, titoli rari e introvabili, con prezzi che variano da 100 euro a 500/600 euro.

nantes, rap et jeux video 027Discorso identico per quanto riguarda le console, si può prendere un semplice NES con 80 euro, oppure optare per la versione ancora confezionata e completa di pistola e controllers per 180; i SEGA Mega Drive si portano a casa con 50/60 euro, 80 per le versioni complete di scatola, idem per i Nintendo 64, più raro invece il Super Nintendo, praticamente introvabile se non in versione super accessoriata da oltre 200 euro. Decisamente più economiche le console portatili: un Game Boy Classic si porta a casa con 50 euro, un Game Boy Color con 30 e un Game Boy Advance con 40. 70 euro sono necessari invece per una recente Ps2 completa di cavi e controller, soltanto 40 euro per un simile Game Cube. Special Guest il Neo Geo CD, capace di portare un’intera sala arcade nel vostro salotto. Accanto a console e giochi anche innumerevoli accessori suddivisi fra cavi, espansioni hardware, gamepads, volanti vintage, pistole e fucili, schermi LCD portatili, lettori cd esterni e ancora borse, magliette e qualsiasi altro gadget vi venga in mente. Un autentico paradiso del retro-gaming nel quale perdersi per ore cercando vecchi titoli preferiti, confrontando prezzi e versioni. nantes, rap et jeux video 047In ogni negozio troverete gente preparata e disponibile a dispensare consigli, non abbiate paura a manifestare qualsiasi dubbio, ovviamente meglio se in francese poiché l’inglese è una lingua poco masticata da queste parti. Degni di nota, anche se fuori categoria, Manga Distribution e Lulu Berlu: il primo un piccolo tempio della cultura giapponese nel quale cercare ogni sorta di oggetto legato ai manga, alla stessa Nintendo, all’intera sottocultura nerd, il secondo un mondo spettacolare fatto di action figures di ogni tipo e genere, dai Cavalieri dello Zodiaco a He-Man e i Dominatori dell’Universo, passando per centinaia di altri film, cartoni animati, fumetti e serie TV. Tutti i negozi che vi abbiamo raccontato in questo articolo sono raccolti in poche centinaia di metri, il consiglio è ovviamente di andare in zona almeno una volta nella vita, badando bene di gonfiare il portafogli a dovere e lasciare i sensi di colpa a casa, il resto è una storia ancora non scritta.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

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