Tom Clancy’s The Division, la prova nella Dark Zone alla Paris Games Week

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La storia d’amore fra Ubisoft, la software house francese madre di Assassin’s Creed, e l’autore di fanta-politica Tom Clancy è ormai alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti. Sono infatti ben due i titoli ispirati al lavoro dello scrittore che lo studio farà uscire sul mercato, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege l’1 dicembre prossimo e Tom Clancy’s The Division a marzo 2016. È proprio per quest’ultimo che alla Paris Games Week 2015 è stato allestito un autentico campo di quarantena, all’interno del quale provare in anteprima una delle modalità online del gioco. Parliamo della Dark Zone, una zona all’interno della quale le forze speciali hanno il compito di recuperare pacchetti contaminati per portarli altrove, e renderli così sicuri. Ovviamente fra loro e la riuscita del piano un’intera squadra di criminali, pronti a difendere l’area armati fino ai denti. I mesi che ci separano dall’uscita ufficiale sono ancora molti, quindi potete immaginare lo stato dello sviluppo: al primo respawn il nostro personaggio ha iniziato a surfare senza controllo all’interno della mappa, passando attraverso gli oggetti e incastrandosi in un container, fino a rimanere ucciso nuovamente.

09_06_14_2Tralasciando le facili battute all’indirizzo di Ubisoft, che in quanto a bugs fa una grande concorrenza a CD Projekt RED, Tom Clancy’s The Division può vantare un ottimo impianto grafico (anche se abbastanza pixelato su Xbox One, per ora). Non ci riferiamo soltanto a una Manhattan distrutta e suggestiva, sotto la caduta costante di elementi particellari ormai in pianta stabile in ogni titolo current-gen, ma anche di numerosi rimandi visivi che vanno in soccorso del giocatore. Sarà difficile spiegarlo a parole, ma all’interno della mappa possiamo costantemente avere una visione generale dei ripari, dei compagni di squadra, degli oggetti e così via, grazie a un sistema di colori che va a modificare gli elementi in-game.

Una meccanica interessante che solo con il tempo si potrà valutare per bene, poiché potrebbe anche dar fastidio alla lunga e far perdere realismo agli ambienti. Parlando invece di gameplay spicciolo, ritroviamo le classiche meccaniche del multiplayer online, con morti, soccorsi e respawn continui, con giocatori smistati in due squadre da tre elementi. Spaziare nel piccolo mondo di gioco risulta così ordinato e poco caotico, inoltre conquistare i pacchetti, chiamare gli elicotteri e difendere il tutto fino al loro arrivo è una sfida impegnativa, che certamente piacerà a molti appassionati. Continuiamo a pensare che una campagna single-player sarebbe stata di grande valore, all’interno di Tom Clancy’s The Division, ma toccherà accontentarsi.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

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