Death Stranding, una missione per l’Italia

Death Stranding avvia il contest denominato "I Connectors", una missione per riconnettere oltre 6000 paesi in Italia.

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Il giorno 8 novembre 2020 verrà ricordato non solo per l’uscita di Death Stranding ma anche per l’inizio della missione in Italia dei cosiddetti “Connectors. Più che una missione, altro non è che un contest su scala nazionale. Questo è il concept dietro il lavoro dei Connectors:

IN ITALIA CI SONO OLTRE 6000 PAESI A RISCHIO DISCONNESSIONE…PRENDI PARTE ALLA MISSIONE E SEGNALA UN PAESE DA RISCOPRIRE.

Hideo Kojima è senz’altro un genio creativo dell’industria videoludica mondiale e il suo nuovo lavoro, Death Stranding, resterà sicuramente nel cuore di molti per moltissimo tempo. La cosa che in verità ha lasciato stupiti in molti è stata la campagna promozionale e di marketing a contorno della sua nuova creazione.

Un silenzio quasi misterioso nelle varei fasi dello sviluppo accompagnato, anche, da molta “finta” confusione, ha ingenerato un aumento dell’hype di dimensioni notevoli. La storia di Death Stranding è rimasta avvolta nel mistero sino al Tokyo Games Show 2019, rivelando dei dettagli importanti sulla storia della sua nuova IP. E adesso questa iniziativa, I Connectors, rappresenta una degna conclusione della sua bizzarra campagna promozionale.

Il gamer Sabaku No Maiku e il fotografo esploratore Brahmino hanno iniziato la loro missione in Italia, imitando le gesta del buon Sam Porter Bridges, il protagonista di Death Stranding. Il loro compito è quello di scoprire quali sono gli oltre 6000 paesi che sono a rischio disconnessione e riconnetterli tra loro e all’Italia stessa.

La situazione in cui versa il nostro paese è allarmante. Vi sono forse tante o troppe realtà a rischio estinzione.

death stranding missione italia connectors

Ovviamente il lavoro da fare è tanto per cui anche voi potete fare la differenza. Per partecipare al contest non dovete far altro che compilare il form di registrazione e descrivere, anche caricando delle foto e dei video, il paese a rischio disconnessione. I premi in palio sono tanti ma forse nulla è paragonabile alla grandezza della nobiltà del vostro gesto. Ci si vede la fuori Connectors.

Dino Cioce
39 anni, sposato e padre di due bellissimi bambini; anche se il tempo è poco e gli impegni sono tanti, trovo sempre un momento per dedicarmi al mio mantra e al mio credo. I AM A GAMERCRACY

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