Doom Eternal: la recensione del sequel di Doom

La “pasta madre” dei First-Person Shooter continua a stupire!

-

Quattro anni! Quattro lunghissimi anni sono un’eternità per gli “Hard-core Fanatics” dei First-Person Shooter (FPS). Certo, anche ultimamente, ne abbiamo giocati di sparatutto ma, per i duri e puri dei FPS, solo DOOM rappresenta l’unica “pasta madre” degli sparatutto. Dopo aver spostato la data di lancio di quattro mesi, ecco finalmente DOOM Eternal, ed è di nuovo tempo di spolverare l’amato Shotgun per tornare ad impersonare il Doom Slayer, perché, anche stavolta, ci aspetta sicuramente un banchetto di Demoni da trasformare in poltiglia e sangue.

Non credo che molti giochino a DOOM per la sua storia

Perché, non c’è una storia in DOOM Eternal? Sarò schietto ed onesto, non credo che molti giochino a DOOM per la sua storia. O, detto in altro modo, non penso proprio che i giocatori comprino DOOM per il suo impianto narrativo. E di questo la stessa id Software ne è consapevole, anche se sono sicuro che, per ogni nuovo episodio, si impegni a scrivere una nuova trama. Ma, per farvi capire da dove parte il mio assunto, facciamo un salto indietro al primo DOOM del 1993, in cui il giocatore impersonava un Marine trasferito su Marte per fermare l’invasione di demoni fuoriusciti da un portale apertosi a causa di un esperimento militare andato male. Poco dopo, nel 1994, uscì DOOM II: Hell on Earth e di nuovo vestivamo i panni di un Marine e ancora i demoni erano riusciti ad aprire un portale, ma stavolta sulla Terra dove avevano cominciato ad uccidere milioni di persone.

Ora facciamo un passo avanti, come ricorderete, DOOM 2016 è stato un Reboot del franchise e, come tutti i Reboot, anche questo ha aggiunto un po’ di sapore alla storia del primo DOOM 1993, ma rimanendo sempre molto fedele all’impianto narrativo principale del capostipite. Pertanto, il gioco si svolgeva sempre su Marte, in un’installazione della UAC e noi, impersonando il Doom Slayer, attraversavamo in lungo e in largo il pianeta rosso con alcune puntate verso l’Inferno. Ed eccoci arrivati nel 2020 a DOOM Eternal, con cui id Software sembra proprio riproporre un percorso analogo a quanto successo nel 1994 con DOOM II: Hell on Earth e quindi il nostro Doom Slayer dovrà dirigersi verso la Terra per liberare l’umanità dalle orde di Demoni. Insomma, poco importa che si riproponga lo schema narrativo già usato in passato perché, l’importante in questi casi è il Gameplay.

Il Gameplay è la spina dorsale di Doom Eternal

Questa è stata l’incredibile sorpresa di DOOM 2016: un Gameplay totalmente rinnovato, con ritmi accelerati, meccaniche nuove, vasti livelli con spazi aperti, orde di mostri, un arsenale spettacolare ed il tutto con una fluidità meravigliosa a 60fps. Id Software si è presa quattro anni per tentare di superarsi e sorprenderci ancora. E allora inutile indugiare, dopo aver scaricato la versione del gioco che Bethesda Softworks ci ha fornito per poter scrivere la recensione prima dell’uscita, eccoci di fronte alla prima schermata della Campagna Single-Player, e anche per questo capitolo scegliamo il più classico dei livelli di difficoltà: “Fatemi Male” (Hurt me Plenty).

Si parte e subito ci si accorge che non sarà una passeggiata. I primi “facili” Zombie che incontriamo, e che nel precedente episodio eravamo abituati ad uccidere prendendoli a pugni per risparmiare munizioni, non muoiono per niente anzi, ci colpiscono intaccando la nostra salute. Quindi, meglio sparare subito stando molto attenti a non sprecare munizioni perché scarseggiano ed il sistema attiva un fastidioso messaggio rosso lampeggiante al centro dello schermo che continua, e continuerà per tutto il gioco, a ricordarci che stanno terminando. Bastano 5 minuti di gioco per capire che in DOOM Eternal le munizioni sono più scarse di prima e la salute diminuisce rapidamente, quindi è necessario recuperarle velocemente muovendosi costantemente perché i demoni continuano ad apparire e ad attaccare da tutte le parti. Mettetevi il cuore in pace perché, anche quando, entrando in una nuova area, vi accorgerete che i mostri combattono tra loro e, memori di quanto accadeva negli episodi precedenti, vi verrà la voglia di non disturbarli aspettando che si uccidano vicendevolmente, non sarà così! Nessuno di loro muore, ci stanno solo aspettando e l’unica cosa da fare è gettarci nella mischia.

Passano pochi minuti ed il Gameplay ci propone alcune prime conferme rispetto all’ultimo DOOM, come i comodi video-tutorial sull’uso delle armi, ma anche le prime novità, con l’introduzione di schede per ogni Demone più complete. Non sottovalutatele e studiatele bene perché saranno il solo modo per ucciderli rapidamente e sopravvivere. Infatti, il gameplay di DOOM Eternal compie un balzo in avanti estremizzando le caratteristiche peculiari di ogni nemico, sino a costringerci a conoscere i suoi punti forti e qual è l’arma adatta per neutralizzarli, per poi tentare di sconfiggerli. Il livello di attenzione a questo meccanismo di scontro è così profondo, soprattutto nei primi livelli, quando non si hanno ancora a disposizione armi e potenziamenti più devastanti, da rendere il gioco, a tratti, molto difficile. Gli scontri sono da subito frenetici e pieni di mostri e, se nel proprio armamentario vi sono solo due o tre armi, non c’è via di scelta, dobbiamo usare quella corretta per eliminare la componente offensiva del Demone che ci attacca per poi finirlo con qualsiasi altra arma o un’Uccisione Epica. Sì perchè l’amata Glory Kill, che ci permette di recuperare Punti Vita, è confermata anche in questo episodio, ma stavolta si avvale di una libreria di mosse spettacolari, sia per quanto riguarda la numerosità che per la varietà. Grazie anche all’introduzione di una lama retrattile sul nostro braccio che offrirà una combinazione di nuovissime e violente esecuzioni.

Altra sostanziale novità è un’importante presenza della Componente Platform, grazie soprattutto all’enfasi data in questo capitolo all’uso dei tanti movimenti ora disponibili. Il Doom Slayer potrà da subito utilizzare il doppio salto e combinarlo con aste che faranno da perno per balzi acrobatici, a cui si aggiunge la possibilità di scalare pareti e saltare da una all’altra. A queste evoluzioni potremo combinare anche lo Scatto Rapido, che consiste in un doppio velocissimo spostamento nelle 4 direzioni, utile durante i combattimenti, ma da utilizzare spesso anche nei movimenti platform. Nel gioco capiterà spesso di dover combinare tutti questi elementi in sezioni d’alleggerimento, dopo aver terminato degli scontri frenetici ma, attenzione a fare molta pratica, perchè possono trasformarsi anche in punti di stallo che richiedono molti e frustranti tentativi.

Anche in DOOM Eternal ritroviamo la possibilità di richiamare la splendida mappa del livello, con possibilità di rotazione a 360°. Ma, con una novità, l’opzione “Gruppi di Mappe” che ci permette di visualizzare tutte le mappe che abbiamo giocato e, grazie al “Viaggio Rapido”, potremo tele-trasportarci in quelle dove non abbiamo raccolto tutti gli oggetti o completato tutti gli eventi.

Armai e Potenziamenti

Doom Eternal

Se già DOOM del 2016 introduceva nuove ed interessanti armi, questo sequel non è da meno. Come da tradizione, avremo a disposizione il Fucile a Pompa, il Cannone Pesante, il Fucile al Plasma, il Lanciarazzi, la Motosega e ovviamente l’imprescindibile BFG 9000. Ma vedranno la comparsa altre nuovissime armi, quali la Lama del Crogiolo e la Doomblade, solo per citare le due più devastanti. La gestione dell’arma in uso è affidata anche in questo episodio alla Ruota delle Armi, richiamabile tenendo premuto il dorsale destro.

Ogni arma, oltre al colpo principale, può avere due potenziamenti tramite due moduli (Mod) che possono essere installati premendo il pulsante alto della croce sul controller e attivati tenendo premuto il trigger sinistro. Ma per quanto riguarda il potenziamento delle armi non è tutto. In ogni mappa ci sono vari tipi di Eventi: gli Eventi di Combattimento, i Cancelli Slayer, gli Eventi Segreti e le Boss Fight. Ad ogni Evento sono assegnati Punti Arma e rappresentati graficamente sullo schermo in alto a destra con un colore diverso. Il completamento di ogni evento sbloccherà i punti arma sino ad un massimo di 10 per ogni mappa. Questi punti potranno essere utilizzati per sbloccare particolari potenziamenti assegnabili ad ogni Mod delle armi. Per esempio: velocità di ricarica, dimensione dell’esplosione, etc etc. E che dire del nuovo Equipaggiamento da Spalla? Una nuova arma che si installa sulla spalla sinistra dell’Armatura Praetor del Doom Slayer che, a seconda della configurazione, può lanciare: Granate a Frammentazione, un Getto Infuocato o una Bomba Criogena. Ogni configurazione di fuoco si ricarica a tempo e si può attivare o schiacciando il dorsale sinistro o premendo uno dei quattro tasti frontali del controller.

Non posso concludere questa sezione senza menzionare, non un’arma, ma un nuovo “accessorio” che da questo episodio in poi diventerà un “Mai più senza!”: il Meat Hook. Un fantastico rampino in dotazione al Super Shotgun dalla duplice funzione. Possiamo, o scagliarlo contro un nemico per farci catapultare verso di lui per uno scontro ravvicinato, oppure utilizzarlo per navigare il livello in cui ci troviamo, aumentando sia la verticalità che l’orizzontalità dei nostri movimenti. Nulla sarà più fuori dalla nostra portata.

Salute, Corazza e Munizioni

Le armi sono solo uno degli strumenti che ci possono permettere di affrontare i livelli di DOOM Eternal. Se, da un lato, il gioco ci spinge ad affrontare a testa bassa ed armi in pugno qualsiasi nemico, senza lasciarci la possibilità di nasconderci o fermarci per tirare il respiro, dall’altro dovremo occuparci di mantenere alti i livelli delle tre caratteristiche che questo sforzo richiede: Salute, Corazza e Munizioni. Anche se il nostro istinto potrebbe essere quello di cercare riparo dagli attacchi che arrivano da ogni parte per studiare una strategia, in questo gioco, una sola cosa deve essere chiara: non fermatevi mai! Utilizzate la combinazione di mosse a vostra disposizione per saltare, arrampicarvi e correre allontanandovi dai nemici, per trovare risorse e per poi ritornare all’attacco in salute e carichi di munizioni.

E allora, oltre ai pezzi di corazza, alle unità di salute e alle munizioni che potremo raccogliere ad ogni morte di un demone, potremo contare anche sui Cristalli delle Sentinelle sparsi nel mondo del gioco, che forniranno quattro potenziamenti per ogni caratteristica. Oltre ai cristalli avremo a disposizione nove Rune che basterà trovare ed equipaggiare per ottenere migliorie funzionali del nostro personaggio, con un limite massimo di tre per volte. Le Rune ci daranno potenziamenti di diversi generi, per esempio la Runa Brutalità ci permetterà di accelerare il nostro avvicinamento al nemico per poter eseguire più rapidamente un’Uccisione Epica. Altro esempio è la Runa Crono-Attacco che rallenta il tempo mentre stiamo saltando verso un nemico.

Comunque, oltre alle Rune, il mondo di DOOM Eternal è ricco di Segreti, Oggetti e Collezionabili di vario genere. Troveremo Informazioni Codex, Giocattoli, Dischi di Vinile, Batterie delle Sentinelle per sboccare passaggi ma, tra i più utili, val la pena di citare, le Vite Extra che, in caso di morte, ci fanno resuscitare sul posto senza dover rientrare dall’ultimo check-point.

Doom Eternal

Contenuti Extra di Doom Eternal

Rispetto al suo predecessore, id Software ha deciso di rimuovere l’Editor SnapMap per dedicare le sue risorse allo sviluppo di contenuti scaricabili della campagna post-lancio denominati Master Level e di una Modalità Multigiocatore Competitiva chiamata Battlemode. Come se non bastasse il livello di difficoltà Incubo, i Master Level sono livelli molto impegnativi che vedono tutti i demoni apparire in continuazione, CyberDemon compreso. La Battlemode consiste invece in una modalità multigiocatore asimmetrica in cui il Doom Slayer si confronterà in un’arena con due Demoni controllati da altri giocatori, al meglio dei cinque scontri. Purtroppo, non siamo stati in grado di provare nessuna delle due novità sopra citate perchè saranno disponili solo a partire dalla data di rilascio del gioco. Ci riserviamo quindi la possibilità di integrare questa recensione in futuro.

Un nuovo motore grafico in Doom Eternal per un’esperienza Fast-Forward

La Fortezza del Destino che gravita intorno alla terra sarà la nostra casa, l’Hub Centrale del gioco in cui potremo sbloccare Potenziamenti, Mod extra e altri oggetti utili e da cui partiremo per affrontare le nostre missioni in un mondo molto più vasto del precedente gioco. DOOM Eternal è infatti il primo gioco id Software ad essere sviluppato con il nuovo motore grafico id Tech 7. Grazie a questa tecnologia gli sviluppatori hanno disegnato un universo composto da luoghi ancora più grandi, aperti e mappe da esplorare più articolate. Veri e propri scenari cinematografici in cui prendono vita battaglie violentissime, velocissime, complesse e così piene di mostri che riusciremo a superare solo se saremo in grado di cambiare velocemente le armi e adattare di volta in volta nuove strategie. Ma non solo, questo nuovo motore grafico riesce ad essere tecnicamente solidissimo, riuscendo a gestire senza cedimento, mappe grandi e complesse in cui avvengono scontri intensissimi con decine di personaggi che si muovono e sparano contemporaneamente.

Al di là dell’approccio al gioco, che è sempre molto soggettivo, un consiglio mi sento di lasciarvi: ogni volta che entrerete in una nuova mappa, prendetevi il tempo di guardarla e ammirarla prima di iniziare lo scontro e, alla fine, con una diversa prospettiva, se possibile, ripercorretela con calma per gustarvi la grafica, i colori e gli scenari che nella foga del gioco non sarete sicuramente stati in grado di apprezzare e gustare. Se DOOM del 2016 ci aveva sorpreso, elettrizzandoci con la sua velocità ed il nuovo Gameplay adrenalinico, DOOM Eternal ne è il degno successore ma nella versione con il tasto Fast-Forward premuto. Il Gameplay, le armi, le difficoltà, i potenziamenti, la velocità, tutto è stato miscelato per ottenere un sistema di combattimento perfettamente calibrato ed impegnativo. Era difficile immaginare che gli sviluppatori di id Software potessero sorprenderci nuovamente con un FPS del franchise di DOOM, ma anche stavolta ci sono riusciti. Un’esperienza pazzesca!

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Grafica
9.5
Gameplay
10
Controllo
9.5
Longevità
8.5
- Pubblicità -
Quattro anni! Quattro lunghissimi anni sono un’eternità per gli “Hard-core Fanatics” dei First-Person Shooter (FPS). Certo, anche ultimamente, ne abbiamo giocati di sparatutto ma, per i duri e puri dei FPS, solo DOOM rappresenta l’unica “pasta madre” degli sparatutto. Dopo aver spostato la data...Doom Eternal: la recensione del sequel di Doom