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MotoGP 20: recensione per console PS4

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MotoGP 20: recensione per console PS4

Rispettando i pronostici MotoGP 20 taglia il traguardo, tallonato dalla nostra recensione della versione per console PS4. Milestone, dopo Monster Energy Supercross 3, torna a deliziarci con un nuovo videogioco su due ruote. In realtà è il suo cavallo da battglia, forte della licenza ufficiale MotoGP e della collaborazione con Dorna Sports.

Il 2020 rappresenta un banco di prova importante per gli sviluppatori italiani. Non solo per via di una community che funge quasi da team di ricerca e sviluppo, ma anche per l’attuale situazione in cui versa il mondo sportivo internazionale. Come ben sapete, la diffusione del Coronavirus ha costretto alla sospensione di tutti gli eventi in corso. Tutti quelli in programma, invece, sono stati rinviati a data da destinarsi.

motogp 20 recensione ps4

In questo clima di estrema incertezza la MotoGP è ferma ai box, anche se i piloti hanno trovato un altro modo per riabbracciare le loro moto. 28 emittenti televisive hanno trasmesso la prima Virtual Race del MotoGP 2020. La competizione virtuale ha raggiunto più di 60 milioni di persone, con oltre 13 milioni di visualizzazioni video.

Maverick Viñales, Marc Marquez, Fabio Quartararo e altri piloti, hanno difeso i colori delle loro scuderie stando comodi sul divano e con un pad tra le mani. Un successo senza precedenti che ha proiettato il nuovo sim-racing di Milestone in una direzione del tutto inedita. Quest’anno la MotoGP si correrà, per un primo periodo, virtualmente. Ovviamente, questa è una decisione temporanea, in attesa che si ritorni alla normalità. Noi, restando a casa, ci siamo divertiti giocando al nuovo MotoGP 20, concentrando la nostre impressioni in questa recensione per PS4.

La prima piega non si scorda mai

Iniziamo la nostra recensione per PS4 di MotoGP 20, con quella che possiamo definire la nostra primissima impressione di gioco. Dopo i primi i giri in moto ci siamo detti: “Cavolo, dobbiamo imparare a guidare una moto”. È stata questa la nostra prima sensazione nei confronti del gameplay di gara di MotoGP 20.

Una moto che non rispondeva ai nostri comandi, delle pieghe troppo lente e dei cambi di direzione poco reattivi, sono solo alcune delle cose che ci sono subito “saltate all’occhio”. Questi, come molti altri aspetti, fanno parte della rivista modalità Carriera di MotoGP 20.

Secondo la nostra modesta opinione, questa rappresenta la modalità più coinvolgente di questa nuova edizione del sim-racing di Milestone. Non soltanto per la parte manageriale, che vedremo in seguito, ma soprattutto per quella che riguarda il gameplay e la giocabilità.

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Quando si scende per la prima volta in pista, la nostra moto è un mezzo senza un’anima. Non ci si conosce a vicenda e il rapporto iniziale è un po’ difficoltoso. L’elettronica si scontra con l’impostazione di gara e il consumo e l’usura delle gomme fanno il resto.

Curva dopo curva, giro dopo giro, il feeling con la nostra moto migliora sempre di più fino ad arrivare a quel traguardo a cui in molti ambiscono. Anche se si fa attendere, alla fine arriva: la prima piega perfetta non si scorda mai.

Non è facile arrivarci è gioca un ruolo fondamentale il rapporto con il vostro team di sviluppo. Ogni gara, a partire dalle prove libere del venerdì, si insegue l’assetto perfetto. Anche se bisogna fare i conti con un treno di gomme limitato, il feedback di gara è vitale.

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Potete intervenire su tutti gli aspetti di guida più importanti, sia direttamente che con l’ausilio dei meccanici. Per capire se la moto si comporta bene, ci sono delle sfide da completare. Queste, oltre a contribuire alla griglia provvisoria delle libere, vi servono per capire la direzione in cui versa lo sviluppo della moto.

La riuscita o meno di una di queste prove mette in palio dei punti da investire nella ricerca e lo sviluppo della moto.

Ricerca e sviluppo

Abbiamo accennato qualcosa sull’argomento “Ricerca e sviluppo” nella prima parte della nostra recensione per PS4 di MotoGP 20. È un aspetto su cui Milestone ha investito moltissimo e che rappresenta il cuore della modalità carriera.

Dopo aver fatto il vostro ingresso nella scuderia, tramite il vostro manager dovrete comporre il team che si occuperà della ricerca e dello sviluppo della vostra moto. Quando vi dicevamo prima che “la moto cresce con noi” parlavamo proprio di questo.

Lo sviluppo inizia durante i test invernali. La casa costruttrice ci fornisce 3 kit di sviluppo da poter scegliere e sviluppare nel corso delle sessioni di test e della stagione. In base al nostro stile di guida dobbiamo trovare le aree in cui la moto necessità di un’attenzione maggiore.

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Se decidete di partire dalla Moto 3 (e quindi di farvi la gavetta) potete sviluppare motore e guidabilità della moto. Aerodinamica ed elettronica saranno presenti a partire dalla classe Moto 2.

Oltre alla sessione invernale, e quella di metà stagione, il campionato sarà il vero banco di prova per capire la direzione del vostro sviluppo. Un aspetto interessante, con dei contorni quasi da RPG, è quello relativo ai punti R&D.

Questi, come vi anticipavamo sopra, si possono guadagnare con i test di sviluppo (quelli delle prove libere). Una volta ottenuti, potete investirli per sbloccare nuovi upgrade della moto.

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La stagione è lunga e gli obbiettivi della casa costruttrice, talvolta, possono essere anche ambiziosi. Non vi scoraggiate se all’inizio fallirete miseramente. Dalle sconfitte si impara molto.

Scegliete il contratto che fa al caso vostro e fatevi consigliare dal vostro manager. Partire dal basso è fondamentale per capire tutte le dinamiche e le logiche di guida dietro MotoGP 20.

Quando arriverete alla classe regina, farete tesoro di tutti gli errori e i successi del vostro passato da pilota. Prestate, comunque, sempre molta attenzione alle sessioni di prove e di sviluppo calendarizzate nella stagione. Non sono da considerare una perdita di tempo prima delle gare.

Un realismo estremo: pregio o difetto?

MotoGP 20, come Milestone ha già ribadito in diverse occasioni, è realizzato seguendo i canoni di un realismo estremo. Oltre a questa dichiarazione, l’azienda italiana ha subito chiarito in quali punti si concretizzava e quali sarebbero state le migliorie rispetto al passato. Il primo upgrade riguarda il consumo del carburante.

Rifornire la vostra moto, per quanto possa sembrare una banalità, è forse uno degli aspetti che più incide sul fattore guidabilità. Una moto leggera si controlla meglio, e quindi è più reattiva ed entra subito in curva. È sicuramente più veloce per cui sfrutta al meglio le scie delle moto avversarie.

Dovete solo stare attenti a fare bene i conti a inizio gara per evitare di rimanere a secco prima di tagliare il traguardo.

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Il secondo miglioramento riguarda il consumo asimettrico delle gomme. Rispetto alla scorsa edizione, questa volta l’usura dello pneumatico agirà in modo diverso sulla gomma. Questa tiene conto del tracciato e del vostro comportamento in gara.

Se amate sfruttare molto i cordoli, le gomme si usurano prima, causando dolori a fine gara. Man mano che queste si consumano, domare la moto diventa difficile. Le uscite dalle curve, purtroppo per voi, finiranno in derapate al cardiopalma.

In una gara ci possono essere, talvolta, degli scontri fisici piuttosto ravvicinati. Le collisioni, in MotoGP 20, generano dei danni permanenti alla vostra moto che interessano l’aerodinamica della moto. Se la mota “scoda” nei rettilinei o alle uscite dalle curve o non sfrutta bene la scia dovrete conviverci sino a fine gara.

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In ultimo abbiamo le migliorie apportate alla gestione dell’impianto frenante. Sebbene in MotoGP 20, potete selezionare, tra gli aiuti in gara, il sistema frenante congiunto, con il tempo vi renderete conto di quanto questo sia limitante.

Gestire i freni in maniera separata vi aiuta nelle staccate e, quindi, nei sorpassi. Decidere di bloccare il posteriore, alla “Valentino Rossi”, da quest’anno lo potete fare.

Cosa ci aspetta di bello

Vi abbiamo già parlato dei due aspetti principali del nuovo MotoGP, anche se le sorprese nella nostra recensione per PS4 non finiscono qui. Oltre ad una rinnovata modalità carriera e una spinta verso il realismo estremo, Milestone ha puntato molto sui suoi “cavalli” di razza. La modalità storica è stata ampliata rispetto a quella di MotoGP 19.

I fan l’hanno apprezzata molto e l’azienda italiana ha deciso di investirci anche quest’anno. 46 piloti e 43 moto che hanno scritto la storia del motomondiale si affronteranno in corse epiche e senza tempo. Mich Doohan vs Sete Gibernau, Casey Stoner vs Jorge Lorenzo: quste e molte altre sfide inedite vi aspettano.

Milestone crede ancora in ANNA (Artificial Neural Network Agent) implementando la versione 2.0. Possiamo dirvi che questo sistema dedicato alla gestione dell’AI, basato su algoritmi di machine learning, anche quest’anno impara in fretta.

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In MotoGP 19 faceva i compiti su gestioni delle corse e tempi di gara. Quest’anno, invece, con MotoGP 20 studierà come gestire gomme e carburante per implementare il suo cervellone.

Ritorna anche quest’anno l’editor grafico con nuovi adesivi, caschi, numeri di gara, adesivi e livree. Potete condividere le vostre creazioni e renderle disponibili a tutta la community di gioco. Il vostro tocco artistico potrebbe fare breccia nei cuori dei fan di MotoGP 20.

Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, riguarda la modalità multigiocatore. Questo è un argomento da trattare con il dovuto riguardo anche perché bisognerebbe affrontarlo a stagione in corso.

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Vi possiamo confermare che i server dedicati saranno caratterizzati da una bassa latenza, connessioni reattive e un’ampiezza di banda piuttosto alta. Milestone può garantire questo, anche, grazie all’utilizzo di servizi AWS (Amazon Web Services).

A livello di modalità multigiocatore, come lo scorso anno torneranno parte pubbliche e private, con la possibilità di crearle da zero oppure unirsi a quelle disponibili nella lista lobby.

Se invece volete sperimentare le vostri doti come direttore di gara, la Race Director è quella che fa per voi.

MotoGP™ eSport Championship

Concludiamo il racconto della nostra esperienza in MotoGp 20 parlandovi, nella nostra recensione per PS4, del capitolo esports. Abbiamo esordito descrivendo la positiva esperienza della Virtual Race e del successo che ha riscosso tra pubblico e media.

MotoGP 20, in qualità di gioco ufficiale, vi consentirà di partecipare, anche questa, alla competizione esport ufficiale.

Iniziato lo scorso marzo, quest’anno la quarta stagione del MotoGP™ eSport Championship si pone come obiettivo quello di diventare un vero e proprio campionato  parallelo. Sicuramente l’assenza della controparte reale gioca un ruolo strategico in questa ottica.

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Abbiamo esordito ribadendo il contesto attuale in cui viviamo e di come la diffusione del coronavirus ha, di fatto, sospeso tutte le competizioni sportive. Il motomondiale, ad oggi, si sta interrogando su come strutturare il calendario di tutte le classi MotoGP. In parallelo, Milestone e Dorna Sports hanno puntato forte sugli esports, creando uno vero motomondiale virtuale.

L’accesso non è esclusivo. Tutti, pro-player e non, possono partecipare collegandosi con le proprie piattaforme di gioco. Ne verranno scelti 11 che si sfideranno nelle Global Series.

Il trono virtuale reclama un nuovo re.

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Complessivamente siamo soddisfatti rispetto quello che abbiamo visto in MotoGP 20. I principali punti di contatto con la scorsa edizione sono stati rivisti e migliorati. La giocabilità su due ruote è diversa rispetto a quella su quattro ruote e la zona morta dell’analogico è una “bella gatta da pelare”. Graficamente il gioco ha subito un upgrade anche se il character design, sebbene realistico, è sicuramente migliorabile. I tracciati sono “tali e quali” a quelli reali, includendo anche l’ultima new entry finlandese.

Il gameplay si rivolge a un pubblico fedele al franchise. Se siete nuovi, scordatevi di cominciare a giocare a MotoGP 20 partendo dalla classe regina. La gavetta vi servirà per capire tutte le meccaniche legate alla giocabilità. La modalità carriera rappresenta il fiore all’occhiello del gioco e racconta molto bene il dietro le quinte di questo sport.

Tutte le precedenti modalità le ritroviamo anche quest’anno con dei miglioramenti. Vogliamo, prima di lasciarci, rivolgere un grazie particolare a Milestone.

MotoGp 20 rende onore a tutti i piloti caduti in battaglia. Abbiamo rivisto Daijiro Kato e il nostro Marco Simoncelli più in forma che mai. È bello come in un videogioco il passato può essere riavvolto come in una vecchia videocassetta. Il poter rivedere in pista il nostro super “Sic” e qualcosa che non ha prezzo. Forse la vera magia di MotoGP 20 è proprio questa.

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