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The Surge 2, la recensione per PS4

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The Surge 2, la recensione per PS4

La nostra recensione di oggi vi presenterà The Surge 2, il nuovo action-RPG sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, testato su console Ps4. A due anni di distanza dal primo capitolo, questo sequel ci porta a Jericho City. La città ormai è allo sbando con mercenari che scorazzano in lungo e in largo e senza nessuno che si opponga. Toccherà a voi invertire questa terribile tendenza e liberare gli oppressi. Avrete a disposizione un discreto arsenale per creare la vostra guerra.

Per non parlare della vostra abilità chirurgica nel recidere arti e tagliare teste. Molta azione e molta violenza bruta vi aspettano ma dovrete fare i conti con un po’ di strategia stile RPG, scegliendo una build adatta al vostro gameplay.

Ok, questa è solo una piccola panoramica di quello che vi aspetta. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di The Surge 2, titolo vi ricordiamo, testato su console PS4.

Benvenuti a Jericho City

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, inizia descrivendo il teatro degli eventi di questo sequel. Fare paragoni è pressocche normale quando si parla di sequel. Il titolo uscito nel 2017 era ambientato nel complesso super tecnologico della CREO, per cui non vi era nemmeno un accenno di “Open World”. The Surge 2 fa un timido accenno verso questa componente, in particolare quando si esce dal contesto urbano di Jericho City.

Il gioco inizia con un disastro aereo. Il relitto del veivolo si schianta nei pressi di Jericho City e il nostro protagonista, miracolosamente illeso, viene accompagnato in una struttura di detenzione. Prima di iniziare la nostra avventura, a differenza del fratello maggiore, in The Surge 2 gli sviluppatori di Deck 13 inseriscono un menù iniziale di personalizzazione del nostro personaggio. Non aspettiamoci lo stesso livello di scelte dei famosi “souls-like”. Poche cose ma buone. Dopo aver scelto il nostro outfit, iniziamo a muovere i primi passi nel gameplay puro.

the surge 2 recensione ps4

La sensibilità della telecamera è stata migliorata notevolmente rispetto ai quasi “isterici” scatti del primo capitolo di The Surge. I movimenti del personaggio invece, salvo qualche lieve miglioria del sistema di controlli, sono molto simili al predecessore.

I nemici sono aggressivi e questo aspetto è molto stimolante. Siamo morti spesso durante le prime ore di gioco, nonostante facessimo attenzione a non osare troppo. Questo genere di approccio scelto dagli sviluppatori ricorda molto la dinastia dei “souls like”, come anche la dinamica RPG. Ovviamente quest’ultima componente, in The Surge 2, è semplificata all’ennesima potenza. Si tratta di un action-RPG, è vero, ma ci sentiamo di dire che la sua vocazione per le “mazzate” è sempre in primo piano.

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Non è stata prevista un minimappa per capire come orientarsi nel gioco ma vi assicuriamo che è veramente difficile perdersi. Durante la nostra esplorazione tra gli angoli nascosti di Jericho City, abbiamo trovato di tutto: casse contenenti bottini, missioni secondarie, scorciatoie, ascensori gravitazionali e boss parecchio arrabbiati. Oltre a questi abbiamo anche rinvenuto quella che è da considerare il fulcro attorno a cui si muove tutta l’infrastruttura del gioco. Stiamo parlando delle MedBay, delle stazioni polifunzionali dove è possibile evolvere e curare il vostro personaggio. Oltre a questo esse fungono anche da checkpoint, prima nota dolente del gioco. Non è facile rinvenire un MedBay ma è molto facile morire in The Surge 2. Non sono rari i casi in cui sembra di essere in una versione videoludica del “giorno della marmotta”, dove, a lungo andare, il desiderio premere il tasto “eject” della nostra console aumenta esponenzialmente.

Sin dalle prime sequenze e dai primi dialoghi si intuisce subito che il comparto narrativo è stato lasciato in secondo piano rispetto al gameplay puro. I dialoghi oltre ad abilitare quest secondarie, non seguono un logica decisionale e il contenuto delle conversazioni descrive in modo esaustivo parte della storia.
Per dovere di cronaca vi segnaliamo che il gioco è localizzato in italiano anche se l’audio dei dialoghi è in inglese. Sentirete, però, solo gli altri parlare. Deck 13 ha stranamente optato di mutare il protagonista della storia.

La sinfonia della violenza

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, si sposta sulla parte action del gioco. Prima di descrivere le feature tecniche e di gameplay, bisogna capire, sin da subito, come si sferrano i colpi corpo a corpo. Dovete entrare nel concetto di timing, o meglio, il ritmo degli attacchi. Vi sono due tipologie di attacchi in The Surge 2, normali e caricati. Il primo, per impostazione di default del controller, si effettua premendo il tasto L1 e il secondo con L2.

Abbiamo già accennato alla sua spiccata vocazione per le “mazzate alla cecata” ma ci preme ricordare un aspetto, molto importante per la comprensione della fase offensiva del gameplay. Una volta che si sferra un colpo, d’istinto si è abituati, a causa di vecchi retaggi action del genere hack n’slash, a premere in maniera ossessivo compulsiva i pulsanti del pad. Questo tipo di atteggiamento, in The Surge 2, non porta a nulla. Se invece seguite il ritmo dell’attacco, noterete subito un miglioramento del vostro stile di combattimento. Una volta sferrato il colpo, dovete attendere la fine dell’animazione per concatenare il colpo successivo. Questo crea una dinamica della parola “combo” molto vicina al realismo e slegata da schemi ripetitivi da seguire.

the surge 2 recensione ps4Le prime armi ritrovate ed equipaggiabili sono stati i pugni shock (molto simili a quelli di Shocker, uno dei nemici di Spiderman), dove ogni pugno sferrato, oltre al danno fisico arrecava anche quello elettrico. Proseguendo nella nostra avventura abbiamo avuto la fortuna di trovare altri interessanti strumenti di distruzione, tra cui il martellone, la spada, la mazza ferrata e l’ascia. Ogni arma ha delle caratteristiche intrinseche che variano a seconda della sua natura. Ad esempio un martellone è sicuramente pesante per cui l’animazione del movimento ne risente parecchio in termini di velocità. Di contro è un arma molto potente che causa danni importanti.

Ok, il quando e il come sono stati illustrati. Manca solo il dove direzionare i nostri attacchi. Questa caratteristica rappresenta il marchio di fabbrica per la serie prodotta da Focus Home. Attraverso la levetta analogica destra, infatti, è possibile decidere quale zona del corpo colpire, scegliendo tra testa, braccia e gambe. Il colore blu indica che il punto è vulnerabile per via della mancanza di protezioni e di equipaggiamento tecnologico. Se invece il colore è arancione vuol dire che la parte è corazzata. Il numeretto che indica visivamente l’ammontare del danno fornisce un ulteriore indicazione su cosa stiamo colpendo.

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Viene da sé che il danno è coerente con la tipologia di zona colpita, ma questo non è solo l’unico aspetto di cui tener conto. Se colpiamo ripetutamente una parte del corpo corazzata, a un certo punto appare l’icona quadrato del joypad. Esercitando una pressione prolungata del tasto suggerito, il protagonista si lancia in una macabra performance che termina con la recisione della parte del corpo precedentemente colpita. Il cadavere del nemico rilascerà due Loot e uno dei due potrebbe contenere un diagramma (per intenderci, i vecchi progetti presenti in The Surge).

Al pari dei movimenti offensivi, anche quelli difensivi sono molto importanti ed efficaci ai fini del gameplay. Per difendervi dagli attacchi potete decidere se schivare un attacco oppure pararlo. Non esiste una scelta più efficace rispetto l’altra. La cosa importante è analizzare la situazione, il numero e la potenza dei nemici da affrontare. Ricordatevi, mutuando un famoso slogan televisivo, la potenza è nulla senza il controllo.

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RPG? Si, ma non troppo.

L’ultima parte della nostra recensione per PS4 di The Surge 2, descriverà il lato RPG e la sua componente “build creative”. L’indole violenta e carnefice che caratterizza il gameplay viene moderata dalla presenza di un lato buono, tipico di ogni gioco di ruolo, che si concretizza nella creazione di una build. A differenza di altri titoli simili a questo, l’unico oggetto che si può “droppare” è l’arma nella sua versione base. Tutto il resto deve essere costruito utilizzando i diagrammi, gli scarti tecnologici e i componenti. Per ottenere gli ultimi due occorre sconfiggere i nemici ed esplorare la mappa alla ricerca di bottini e casse. Per entrare nella stazione di creazione dovrete recarvi presso una MedBay qualsiasi e accedere al menu’ “Costruisci”. Oltre alla costruzione è molto importante anche il potenziamento di armi ed equipaggiamento, realizzabile attraverso l’utilizzo di componenti di livello superiore.

Facendo un piccolo passo indietro, sempre finalizzato alla comprensione delle meccaniche RPG di The Surge 2, è importante comprendere il significato delle 3 barre poste nella parte bassa dell’Hud. La prima, partendo dall’alto e di colore fucsia, è la salute che indica la quantità di punti vita di cui il nostro protagonista dispone. La seconda, di colore verde, è la resistenza (o stamina), che ci fa capire quanto a lungo possiamo correre, schivare, parare e soprattutto picchiare. L’ultima barra, di colore azzurro, è la batteria che permette, oltre a recidere una parte del corpo del nemico, anche di utilizzare gli iniettabili (servono a curare o amplificare il nostro potenziale).

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E’ doverosa aprire una piccola parentesi, nella nostra recensione per PS4 di The Surge, sull’importanza della resistenza e della batteria. Come vi illustravamo sopra, in questo nuovo sequel sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, vi è una visione delle dinamiche di combattimento molto vicina alla realtà. L’attacco, la schivata, la parata e la corsa consumano parte della resistenza che, una volta terminata, inibisce l’utilizzo dei 4 movimenti appena indicati. In funzione di questa caratteristica dovete costruire con dovizia e intelligenza le vostre tattiche offensive, analizzando in prima battuta, il pattern dei movimenti d’attacco e difesa dei vostri nemici.

Un altro fattore importante nelle dinamiche della vostra battaglia è la batteria. Ogni attacco andato a segno, va a incrementare una parte della barra di colore azzurro divisa in segmenti. Appena raggiunto il primo segmento si può decidere se smembrare una parte del corpo oppure utilizzare una sostanza iniettabile.

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In The Surge 2 non potevano che non mancare le mod, che prendono il nome di impianti. Questi hanno il compito di modificare caratteristiche ed effetti di armi, equipaggiamento e consumabili.

Il tutto comunque segue una logica di grinding ben precisa finalizzata al potenziamento del modulo nucleare installato nella nostra esotuta. Per poter salire di livello servono gli scarti tecnologici, reperebili con le modalità sopra descritte. Una volta che si sale, il modulo ESO, relativo all’energia nucleare, si potenzierà rilasciando dei punti spendibili per migliorare la salute, la resistenza e la batteria.

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Tiriamo, come di consueto, le somme di questa recensione per PS4 di The Surge 2. La logica di grinding, è la stessa del primo capitolo, con la variante delle quest secondarie. Il comparto narrativo presente diventa il più delle volte accessorio al gameplay finale. Le logiche RPG, lontane dalle complessità dei vari “souls-like”, sono a completa disposizione del comparto action, vero punto di forza del gioco. Le animazioni dei movimenti di attacco e gli smembramenti, deviano l’attenzione nei confronti del design grafico, leggermente migliorato rispetto al fratello maggiore di casa Deck 13. Speriamo in The Surge 3.

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