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Ghostrunner: recensione su Xbox One

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Ghostrunner: recensione su Xbox One

One More Level, 3D Realms e Slipgate Ironworks, sono ben tre gli studi coinvolti nello sviluppo di Ghostrunner, questo frenetico gioco d’azione parkour in prima persona, ambientato in un mondo cyberpunk.

Un futuro cyberpunk

Il gioco si svolge in un futuro che è sopravvissuto ad un cataclisma globale, in cui i resti dell’umanità vivono nella Torre Dharma, una vera città in verticale, costruita dall’Architetto, morto misteriosamente anni fa. La Torre Dharma è governata da Mara, la Custode delle Chiavi; ma i misteri che circondano la Torre sembrano essere molti, troppi. Il mondo creato da Mara è duro, fatto da classi sociali definite sin dall’infanzia attraverso l’assegnazione di impianti che determinano il valore della loro vita.

Noi impersoniamo un cyber-guerriero senza memoria; un cyborg in grado di combattere sia nel mondo fisico che nel cyberspazio, luogo che ci permetterà di aggirare gli ostacoli insuperabili nel mondo fisico. Il libero arbitrio non ci appartiene, qualcuno ci guida verso la scalata della Torre, un edificio immenso pieno di nemici ed intriso di violenza, povertà e caos. Il nostro obiettivo è arrivare a Mara e scoprire tutte le incognite che circondano la Torre Dharma.

In Ghostrunner uccidere o morire è questione di allenamento

Ghostrunner non è altro che un frenetico gioco basato su velocità, agilità e sincronizzazione. La componente principale del gameplay è composta da velocissime sequenze acrobatiche il cui obiettivo è portare il giocatore a sferrare il colpo mortale al nemico, cercando di evitare il suo. Infatti, un colpo equivale alla morte, per loro, ma anche per noi. Armati di sola Katana sfrutteremo tutti gli ambienti e le sporgenze per saltare, correre, scivolare, dondolarci con il rampino, per arrivare al nemico ed eliminarlo. La corretta sequenza di tasti ed il tempismo saranno la nostra arma letale per superare il livello, ben sapendo che un solo colpo subito o una sola nostra caduta, materializzeranno ai nostri occhi la scritta “Game Over”, seguita dalla nostra inevitabile scelta di riprovare dall’ultimo punto salvato. Forse è proprio questo il limite di Ghostrunner, perché è facilissimo morire, ed è ripida la curva d’apprendimento del gameplay. Solo e sempre l’esecuzione perfetta delle acrobazie ci salverà. Dovremo dedicare molto tempo ad impratichirci con le giuste combinazioni di tasti che permettono di correre su pedane verticali, parare o schivare i colpi nemici, scivolare velocissimi su ambienti improbabili per non farci colpire. L’errore è dietro l’angolo, ripetere un passaggio è nell’ordine del minuto per cui, se avete una tolleranza bassa verso i giochi “trial and error”, Ghostrunner non fa per voi.

Per fortuna il gameplay non si limita a questo. Procedendo nei livelli potremo sbloccare quattro abilità speciali che ci aiuteranno ad alleggerirne la difficoltà: Lampo, Tempesta, Marea e Supremo. Otterremo abilità che finalmente ci eviteranno di uccidere i nemici uno ad uno, per esempio rallentando il tempo per consentirci di marcare un gruppo di nemici ed ucciderli all’unisono. Oppure utilizzando un tornado che spazzerà via più nemici contemporaneamente. Le abilità una volta utilizzate saranno soggette a ricarica temporale o tramite uccisione di nemici. Oltre alle abilità ci sono dei veri e propri potenziamenti del nostro personaggio, che contribuiranno ad arricchire l’esperienza di gioco di Ghostrunner, non relegandola solo alle combinazioni di mosse parkour.

Abilità e potenziamenti devono essere equipaggiati all’interno di una griglia che ricorda esplicitamente quella di Tetris ed il cui spazio è limitato, anche se cresce nel corso del gioco. Saremo quindi costretti ad una scelta di combinazione abilità/potenziamenti che potremo però cambiare in qualsiasi momento, personalizzandola così a seconda della fase del gioco che staremo affrontando.

Ghostrunner recensione obox

Livelli sempre più difficili

Gli sviluppatori sono evidentemente dei sadici. Come se non bastasse l’insana difficoltà creata dall’eseguire perfettamente tutte le combinazioni richieste per riuscire a raggiungere il nemico senza prima venirne colpiti, il disegno dei 17 livelli è stato pensato per aumentare la difficoltà, via via che si procede nel gioco. Quando non saranno le diverse tipologie di avversari, umani e non, ad ucciderci, ci riusciranno i passaggi Platform che sono veramente complessi. Da una parte quindi, abbiamo le truppe di Mara formate da soldati semplici, soldati corazzati, cyber-soldati saltanti, droni e i terribili boss che vi faranno impazzire tante saranno le morti che soffrirete. Dall’altra, preparatevi a percorsi a ostacoli in cui salti, corse, uso rapido di piattaforme e dondolii con l’uncino saranno cadenzati da tempi strettissimi e, basterà un piccolo errore come una presa mancata, per cadere nel vuoto e, se l’ultimo punto di salvataggio non sarà vicino, si dovrà ricominciare tutta la lunghissima sequenza da capo. Molto frustrante!

Il Visual Design è curato e, ovviamente troveremo molto cyberpunk pescato a piene mani dalle location di fantascienza e romanzi più noti. Un uso a profusione di videoschermi, tubi di acciaio e di neon, hanno permesso di creare ambientazioni decadenti e ipertecnologiche, non sempre originali ma efficaci nel disegnare i livelli giusti per questa tipologia di gioco. Tecnicamente, un punto a favore di Ghostrunner è la sua fluidità, che ci mette nelle condizioni di godere pienamente delle acrobazie parkour, fulcro del gioco.

Per quanto riguarda la longevità, è veramente difficile cercare di dare una durata al gioco. Anche se gli sviluppatori stimano in 8 ore la lunghezza della campagna, la frequenza assolutamente soggettiva di errori e ripetizioni di ogni giocatore, rende impossibile quantificare i tempi medi richiesti per completare Ghostrunner.

Ghostrunner è un gioco schizofrenico e molto impegnativo. Anzi, molto difficile. Per appassionati del genere “trial and error”, che non si fanno spaventare dalla frammentazione del gioco causata delle continue ripetizioni dei passaggi. Così appassionati, che nemmeno la meccanica delle uccisioni basata su un colpo solo potrà frustrarli. Ma, nonostante il livello di difficoltà sia così punitivo per il giocatore, Ghostrunner è molto divertente e non saranno pochi quelli che di fronte all’ennesima morte, alle prime note della colonna sonora techno, schiacceranno il tasto “Riprova”.

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