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Mass Effect Legendary Edition: recensione PS4

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Mass Effect Legendary Edition: recensione PS4

Un ritorno in grande stile, quello di Mass Effect Legendary Edition, il titolo della nostra recensione della versione per console PS4. Il nome scelto per questa edizione speciale già la dice lunga su quello che ci aspetta. Una trilogia completa, con a seguito tutti i DLC sinora rilasciati. La famosa IP ideata da Bioware e EA si riaffaccia sul mercato videoludico a distanza di quasi 10 anni dalla sua ultima apparizione, se escludiamo lo spin-off Andromeda.

Si sale di nuovo a bordo della Normandy, al comando dell’inossidabile Cpt. Shepard. Non si tratta di un remake, bensì di una remastered, per cui tutti i pregi e difetti delle versioni originali riappaiono con delle limature. Quello che, invece, subisce un intervento di restyle “importante” è il comparto grafico che gode delle feature delle – quasi – nuove generazioni di console. Il gioco, infatti, non è ottimizzato per le next-gen, ma per le vecchie PS4 e Xbox One.

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Nonostante questo, il titolo gira in 4K UHD con possibilità di elevare il framerate fino a 60 fps. La profondità di campo impressiona se lo si paragona con le versioni originali. Le ambientazioni sono state completamente riviste, con un livello di dettaglio grafico notevole. L’illuminazione globale aiuta molto a evidenziare tutti i miglioramenti in tal senso, con un’occlusione ambientale che chiama a gran voce l’utilizzo della photo-mode.

Il livello di definizione grafica interessa, non solo i paesaggi, ma anche i personaggi. Questo upgrade, in particolare, si nota più nel primo storico capitolo della saga, il più “vecchiotto” in termini di design. Anche i sequel si difendono, comunque, bene, anche se il livello di dettaglio era già all’epoca alto. Non dimentichiamoci che il primo capitolo della space opera di Bioware e EA usciva nel lontano 2007.

Ok, il tempo per la nostra consueta premessa si è esaurito. Vi lasciamo, quindi, alla recensione di Mass Effect Legendary Edition, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console PS4.

https://youtu.be/Q_TJJGkHWBY

L’importanza di una storia

Quando ci si trova davanti a un’operazione di remastered di un titolo, si deve mettere in conto qualche anacronismo. Considerando che dal primo Mass Effect a oggi sono passati circa 13 anni, alcune scelte lato gameplay possono risultare un tantino fuori periodo. Normale, visto che l’engine, salvo qualche limatura, è quello originale. Tralasciando questo, l’anima originale del gioco – e di tutta la saga – è rimasta illibata.

Mass Effect Legendary Edition ci ricorda, ancora una volta, l’importanza di una storia in un videogioco. Aspetto che, oggigiorno, salvo qualche caso sporadico, è sempre di più messo da parte. Ci si concentra sul lato action, quello che fa vendere di più senza ombra di dubbio. Ma una storia, se ben costruita, non invecchia mai. Questa remastered “Leggendaria” fornisce, in tal senso, un nuovo e chiaro esempio.

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Bisogna dire, però, che nell’ambito della trilogia di Mass Effect, quello che più si concentra sul lato narrativo è il primo capitolo. Il momento in cui assistiamo all’ascesa del mito del Cpt. Shepard e dell’equipaggio della Normandy. Ereditando l’immaginario di Star Wars e Star Trek, la storia e i personaggi riescono subito a catturare l’attenzione, anche questa volta e come se fosse la prima. Questo lascia intendere come il tempo, riesce, sì, ad invecchiare le meccaniche di gioco, ma non a consumare la narrativa videoludica.

Mass Effect Legendary Edition è un bel modo per ricordare i vecchi tempi. L’operazione nostalgia è stata un vero successo. Se, invece, è la prima volta che si entra in contatto con questo universo, è il giusto punto di accesso per entrare nella galassia del Cpt. Shepard. Un bel allenamento in vista del futuro Mass Effect 4. Anche perché, secondo i rumor, sarà un capitolo che seguirà gli eventi della trilogia. Senza, ovviamente, spoilerare il clamoroso finale del terzo capitolo.

Remastered, tempus fugit amor manet

Mass Effect Legendary Edition non riesce a nascondere i segni del tempo. Normale, visto che le meccaniche di gioco – lato gameplay – sono le stesse delle versioni originali. Il primo capitolo è quello che viene maggiormente interessato dalla operazioni di restyle. I movimenti dei personaggi appaiono più fluidi, anche se a volte innaturali. La famosa “corsetta” del Cpt. Shepard torna ancora una volta, in tutta la sua vena inusuale.

Il sistema di coperture mantiene le stesse logiche, innovative ma allo stesso tempo vincolanti rispetto all’azione di gioco. Dinamiche, queste, ereditate dal franchise Gears of War, anche se non legate alla pressione di alcun tasto per andare in copertura. L’AI dei nemici migliora con l’avanzamento dei capitoli, anche se a soffrire è, poi, il comparto narrativo. Man mano che ci si avvicina a Mass Effect 3, infatti, la storia perde i colpi, lasciando spazio alle sequenze action.

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In un certo senso Bioware aveva capito che gli action RPG stavano cambiando. Sebbene lo sviluppo del personaggio era sempre al centro del gioco, il lato più caratteristico era in declino. Mass Effect Legendary Edition evidenzia ancora di più questo aspetto. Avendo il primo capitolo a portata di mano, con tutte le sue lacune, il comparto narrativo non ha eguali. I ritmi sono lenti e compassati, ma le sessioni di dialogo e investigative, sono un tuffo nei ricordi (e al cuore in primis, ndr).

L’operazione nostalgia toglie Bioware dai guai di Mass Effect Andromeda e di Anthem. La delusione, ancora oggi, non è ancora passata e questa edizione dedicata ai fan della saga è un cadou che premia i fedeli. I 3 capitoli, migliorati lato grafico, non hanno perso la loro identità. La scelta della remastered è strategica oltre che intelligente. I fan della saga sono, per lo più, dei puristi, e un remake poteva deteriorare il piacevole ricordo di molti. L’attesa per Mass Effect 4, dopo questa edizione speciale, si comincia a sentire di più.

Il commento

Siamo giunti al termine della nostra recensione PS4 di Mass Effect Legendary Edition. Il nome scelto è piuttosto azzeccato vista la mole di contenuti offerti per questo recap storico della triologia. Bioware, “tagliando la testa al toro”, inserisce quasi tutti i DLC pubblicati ad oggi, creando un esperienza completa. Per i fan di lunga data si tratta di un bel modo per ricordare i tempi che furono. I nuovi, invece, possono recuperare in vista del futuro quarto capitolo, entrando nella lore e nel mondo di Mass Effect. 

Gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente sulla resa visiva del prodotto finale. Normale, anche perchè, la saga veniva da una generazione di console precedente alla PS4 e Xbox One. I miglioramenti, in tal senso, sono visibili, anche se quello che spicca tra i tutti resta il primo storico capitolo. Intenso, dal punto di vista narrativo, e ora, anche, da quello visivo in generale. 

Le meccaniche di gioco restano invariate, con tutti i pro e i contro delle versioni originali. Trattandosi di una remastered – e non di un remake – gli interventi di restauro sono pur sempre limitati. Lo abbiamo visto, questo, in Tony Hawk’s Pro Skater 1+2 e, prima ancora, in Need for Speed Hot Pursuit Remastered. Operazioni “nostalgia” in grado di dimostrare se i segni del tempo sono in grado di deteriorare il bel ricordo che ognuno di noi ha rispetto al titolo. La risposta è, chiaramente, un NO secco.